Fioretta Mari grande attrice di teatro sta dedicando le sue attenzioni al cinema. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla in occasione della sua partecipazione a Arts Village, l’evento che si terrà a Pergusa dal 5 al 13 luglio organizzato dall’associazione Artime e da Blue Note. La kermesse, vedrà protagoniste le varie forme artistiche che ruotano intorno allo Show-business. Durante i casting della manifestazione Fioretta Mari, accompagnata dai colleghi Di Michele, Garrison e Celentano, insegnerà ai giovani e li valuterà.
Fioretta Mari, vulcanica e grintosa, con una parte di sangue siciliano che scorre nelle sue vene, ci ha raccontato del suo lavoro con i giovani e del suo amore per la Sicilia. Abbiamo scoperto che trascorrerà molti giorni nell’Isola: riceverà il premio “Siculorum” a Taormina, girerà un film per il cinema a Palermo e parteciperà alla rassegna dedicata all’attore Turi Ferro.
L’intervista a Fioretta Mari
Può raccontarci a cosa sta lavorando?
Sto lavorando a una fiction “Un gol per la salvezza” che andrà in onda in inverno. Recito il ruolo di una direttrice di un centro sportivo e sono l’unica donna tra tanti uomini. Mi sono divertita molto. La regia è di Anthony Peth. A Luglio lavorerò ad un film per il cinema con Lina Sastri e alla regia Egidio Termine. È un film ad alto valore morale. Lo gireremo a Palermo.
Lei ha lavorato anche all’estero. Ci parla dell’esperienza vissuta a New York?
Ho l’onore e il piacere di insegnare presso il Lee Strasberg Institute, Actor’s Studio, dove hanno studiato attori del calibro di Al Pacino, De Niro, Angelina Jolie e tanti altri. Faccio degli stage lì da 4 anni e sono stimata e amata in America come in Italia.
Nell’insegnamento, ha trovato delle differenze con i ragazzi italiani?
Sì. I ragazzi americani sono molto preparati. Sanno fare tutto, perché glielo insegnano fin da bambini, cosa che non fanno gli italiani. Gli americani restano stupiti quando portiamo lì le semplici regole della Commedia dell’arte. Noi le abbiamo dentro il DNA, invece loro le devono imparare. Recitare deriva dal latino e significa “citare di nuovo”, cioè quello che sentiamo nella vita lo portiamo in scena. Noi italiani abbiamo nella parola il segreto per fare questo mestiere. Quelli che non sanno recitare diventano falsi e si muovono di continuo. Le regole della commedia dell’arte sono semplici e ti portano al successo. L’ho imparato dalla mia famiglia. Io faccio parte della dodicesima generazione di attori della famiglia dei Carrara. Mio padre era un colonnello dell’artiglieria. Posso dire di essere nata in palcoscenico, perché prima di partorire mia madre stava recitando “Il beffardo”. Ha voluto chiamarmi come il personaggio che portava in scena in quel momento, Fioretta, con l’aggiunta di Barbara per accontentare mio padre, affezionato alla santa.
Lei ha un legame molto speciale con la Sicilia.
Sì. Mia madre è nata a San Piero Patti, dove le hanno dedicato un teatro bellissimo. A settembre sarò lì, per la rassegna dedicata a Turi Ferro e porterò tanti giovani. Il più meritevole vincerà un assegno. A Catania c’è anche l’Artaccademy Carrara, dedicata a mia madre. Lei è stata una delle più grandi attrici che io abbia mai conosciuto e una donna meravigliosa. Mia madre è morta in teatro mentre io recitavo al Sistina con Nino Manfredi. Adoro la Sicilia e l’affetto che mi dimostra. Ho avuto la possibilità di visitare l’Etna insieme ad Anna Strasberg che è rimasta molto emozionata. Viva la Sicilia e i siciliani!
Ha lavorato al teatro, al cinema, in televisione. Dove si sente più a suo agio?
La mia casa è il palcoscenico. Siccome ho recitato con i più grandi, il teatro perché m’interessi deve essere sublime. In questo momento mi piace molto il cinema. Ho recitato in film deliziosi, come “Sharm El Sheikh” con Brignano e Panariello. Adesso ne sto girando altri. La televisione mi piace fatta come quella di “Amici” della De Filippi e dei suoi grandi collaboratori.
Cosa risponde a chi giudica in maniera negativa i talent televisivi?
Parlando della mia esperienza personale, posso dire che i ragazzi si sono impegnati molto. Per quello che ho insegnato loro, difendo i talent che sono un trampolino di lancio. Ma, solo i numeri uno vanno avanti. Escono grandi talenti da queste scuole, come Anbeta, Giulia Ottonello, Antonino, Andrea Dianetti, Alessandra Amoroso, Emma. Mi piace molto Mengoni. Il consiglio che dò ai giovani è di essere molto preparati e molto umili. Ho un’esperienza mondiale di teatro e posso dire che solo pensando che non bisogna smettere mai d’imparare si va avanti.
Lei è in prima fila per dire basta alla violenza sulle donne. Come lo comunica?
Il 26 giugno andrò alla Camera dei Deputati dove ci sarà la presentazione del mio corto girato contro la violenza. Ho partecipato al Flash mob a piazza di Spagna. Ho scelto di mettere in scena uno spettacolo su Alda Merini “Una donna decomposta”, perché ha sofferto molto e ha subito violenze psichiche e fisiche. Attraverso questa recita ho potuto costatare quanto grandi siano i cervelli che noi chiamiamo “matti”. Bisogna però distinguere tra quel genere di follia e quella cattiva di chi uccide moglie e figli. Ho postato su FB un’immagine di un leone che bacia il suo padrone. Vorremmo che tutti gli uomini fossero come questi magnifici animali, cioè grandi e coraggiosi ma non violenti.
Il teatro può essere una terapia per chi soffre?
Sì. Nelle mie scuole a Roma, ci sono tanti ragazzi che studiano e poi restano legati a me. Ricevo spesso dei messaggi d’affetto da parte loro. Ne posso citare uno: “Ho tentato il suicidio perché la vita non mi dice più niente. Siamo ragazzi vuoti. Ho incontrato la Mari, voglio vivere”. Quando mia figlia mi dice di essere orgogliosa di me, ho raggiuto tutto. Lei lavora all’estero, come molti altri giovani. Spero che possano tornare presto. Vorrei dire loro una frase della mia amica Manuela Metri: “Dì ai tuoi giovani che c’è stato un giovane che è nato a Vinci”.
Quali sono i prossimi appuntamenti con i quali incontrerà il pubblico?
Il 20 giugno sarò a Castro dei Volsci, il paese di Nino Manfredi. Per due anni sono stata la sua prima attrice ed Erminia Manfredi mi ha chiesto di essere testimone di questa serata organizzata per la creazione di un francobollo dedicato a Nino, da parte di Poste Italiane. Poi andrò a Firenze, dove leggerò le pagine dell’importante libro della principessa Alliata. Molti appuntamenti mi aspettano in Sicilia. Il 7 e l’8 luglio parteciperò a un grandissimo evento al lago di Pergusa, Arts Village, dove farò dei casting, insegnerò e incontrerò i miei colleghi di “Amici”. Il 17 luglio presso il Teatro greco di Taormina riceverò il premio “Sicularum”, dato ai siciliani che tengono alto il nome della Sicilia nel mondo. Ad ottobre andrò a Firenze e reciterò il V canto della Divina Commedia. In inverno, sarò in scena con “Menopause” un favoloso musical che ritorna dopo quattro anni di successo in tutta Italia con la regia di Manuela Metri.
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