Lo adocchiamo ad una mostra fotografica e gli chiediamo di rilasciarci un’intervista, lui, mise casual e sguardo magnetico ci sorride accettando di buon grado. «Le donne sono come un’opera d’arte», così inizia la nostra chiacchierata con Francesco Di Lorenzo, attore di teatro di origine siracusana, ormai noto al pubblico italiano per aver partecipato a diverse fiction TV.
Buonasera Francesco, siamo di Sicilia&Donna, il magazine della Sicilia che piace, un commento sulla bellezza femminile?
«Mi hanno fatto da poco questa domanda perché ad agosto alle Eolie sarò nella giuria di “Modella per un anno”; sono convinto che guardare una donna sia come guardare un’opera d’arte, la guardi, la riguardi, poi ci ritorni ancora una volta perché è talmente bella che non puoi farne a meno e ogni volta ne scopri un particolare nuovo. Il mondo donna ogni giorno ti regala la sorpresa della bellezza, ti regala la bellezza che certamente non è definibile solo coi tratti fisici, come non ricordare le bellissime Margherita Hack ed Alda Merini ad esempio, anche la bellezza della mente è bellezza».
Come e quando ha deciso di fare l’attore?
«Quando avevo 18 anni trasmettevo in radio e qualcuno mi disse che avrei dovuto fare pubblicità, così iniziai a studiare dizione e il maestro mi spinse a fare l’attore. L’attore? Io? Assolutamente no, non volevo farlo, ma … poi la scintilla … e … ha presente le montagne russe, prima non vuoi salirci, poi ti piace e sali di nuovo e poi di nuovo e ancora un giro e… ed eccomi qua. A Catania ho studiato recitazione col Maestro Piero Sammataro, poi sono andato a Roma formandomi presso l’Accademia nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, infine ho fatto una scelta di vita e sono tornato a Siracusa dove mi trovo benissimo».
Dunque il suo iter, come quello di molti colleghi, lo ha portato dal teatro alla tv e poi al cinema, come è successo?
«In effetti è stato un po’ per caso perché stavano tenendo il casting per un film documentario, con Alessandro Preziosi, sulla morte di un paracadutista ucciso a Pisa, con Valeria Ciangottini e Gino La Monica; feci i provini ed ebbi il ruolo di fratello del protagonista. Poi iniziai a subire il fascino del set, la gente che ti viene dietro, chi ti trucca, chi ti veste, attenzioni che ti fanno tanto piacere, anche se –di certo- dal punto di vista professionale l’aria che respiri sul palcoscenico è tutt’altra cosa. Nel cinema è ancora diverso perché è una corsa continua e si corre dietro agli importi economici così, per forza di cose, non si pone grandissima attenzione ai particolari, a come sia venuta una scena, magari non sei soddisfatto e vorresti rifarla, ma non c’e’ tempo e in quel momento ti accorgi di essere solo un numero …»
Francesco, tanti i ruoli impersonati in teatro dal dramma alla commedia, dalla tragedia greca alla commedia dell’arte, ma ci racconti i suoi successi professionali in TV.
«Beh, ho partecipato a “Caravaggio”; ho fatto il “Capo dei Capi” nei panni dell’agente Misticò, uomo della scorta di Borsellino, nome inventato perché la famiglia non aveva dato il consenso, ma personaggio realmente esistito; “Il figlio della Luna” su Fulvio Frisone; “Raccontami Capitolo II” con Massimo Ghini e Lunetta Savino; “Provaci ancora Prof IV” con Enzo Decaro e la simpaticissima Veronica Pivetti; “Il giovane Montalbano” e …»
Progetti futuri? Può svelarci qualcosa?
«Mi vedrete in “Squadra antimafia 5”nel ruolo di medico legale, ma non chiedetemi chi aprirà la famosa botola perché non posso dirlo … »
La prego a nome mio e di tutte le telespettatrici della fiction ci dica almeno se il commissario Calcaterra, l’attore Marco Bocci, è vivo, non so se riusciremo a stare col fiato sospeso fino a settembre …
«Beh, posso dirvi che Ana Caterina Morariu vestirà i panni del nuovo vice questore al posto della Mares e che continua la “tresca” fra Calcaterra e Rosy Abate, l’attrice Giulia Michelini, ma basta così, il resto lo vedrete in TV»
Chi è Francesco Di Lorenzo?
«Le rispondo citando un personaggio che ho interpretato in teatro nel 2004 nello “Zoo di vetro” di Tennessee Williams. Vestivo i panni di Tom, grande sognatore, con un forte senso di responsabilità nei confronti della famiglia, per non abbandonare i suoi sogni, Tom, avrebbe fatto qualsiasi cosa … così sono io che non abbandonerò mai il mestiere di attore perché per me è un sogno, un sogno in cui credo fortemente, è la vita»
Quali lavori teatrali la vedranno coinvolto a breve?
«Sarò nella zona di Ragusa con “Un uomo qualunque”, un monologo accompagnato dal violino di Daniele Rametta sulle note di Joe Schittino per la regia di Erica Barresi. Un lavoro assolutamente introspettivo che racconta di un uomo ucciso perché oppostosi all’insediamento industriale nella zona di Marina di Melilli, Rosellina Salemi che lo conosceva, ha deciso di mettere nero su bianco la sua storia, scrivendo il romanzo “Il nome di Marina” da cui è tratto il monologo, per far conoscere le sue idee e il suo coraggio».
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