Questo 2012 ha colpito tutte le categorie merceologiche e produttive, ma segnali di positività e di voglia di non abbattersi provengono da realtà siciliane che, nonostante la crisi, decidono di continuare ad investire.
In occasione della ventesima edizione di Saem (Salone dell’Edilizia del Mediterraneo), ospitata a Catania, che ha appena chiuso i battenti le aziende del settore edile si sono confrontate sull’argomento.
Alessandro Lanzafame, direttore di Eurofiere ente organizzatore di Saem, ha affermato durante l’inaugurazione “con la giusta tenacia e la decennale esperienza oggi siamo arrivati sin qui, ad avere presenti le maggiori aziende del settore, poter presentare tutte le novità e alcune anteprime d’eccellenza e soprattutto essere il salone del settore più grande da Roma in giù, che in questa edizione grazie a più di oltre 100 espositori, registra un ampliamento rispetto al 2011. Questo è un dato fondamentale considerando il periodo di crisi che si sta vivendo”.
In effetti, come l’edilizia, ed in generale l’ingegneria in ogni sua branca, sia un settore quasi immune alla crisi, ci è confermato dall’ingegnere Gaetano Fede, Consigliere CNI (Consiglio nazionale degli Ingegneri) con delega alla sicurezza ed emergenza. “Il tasso di occupazione dei laureati, a prescindere dalla specializzazione scelta, nel 2011 è stato del 77,5% questo dimostra come nonostante la congiuntura economica sfavorevole, il lavoro dell’ingegnere si conferma sempre attuale ed appetibile”. A lui Sicilia&Donna ha posto alcune domande.
Spesso il lavoro dell’ingegnere, viene visto come lavoro maschile.
“Non direi proprio. Questo è un luogo comune che ci trasciniamo da tempo. È sicuramente vero che gli iscritti sono maggiormente uomini, anche se questo è un dato che sta variando di anno in anno, e direi positivamente per il sesso femminile. L’unica differenza, la vedo piuttosto sul tipo di attività, in azienda o da libero professionista”.
Le donne perciò meglio in ufficio che in cantiere?
“Questo è più che altro un limite dato dalla committenza, e non dalla categoria. L’ingegnere libero professionista viene visto più maschile, anche se ci auguriamo che anche l’ottica del cliente cambi. Non dimentichiamo che la sensibilità e ottica della donna, sono assolutamente positive anche in un mestiere fatto di misure e calcoli, dove però non manca la creatività”.
Creatività… ma l’ingegnere non è schematico?
“Qualsiasi cosa si costruisca, ponti, macchine o gestione aziendale (ultimamente i laureati in ingegneria gestionale sono preferiti ai colleghi del marketing ed economia, ndr) dev’essere ben strutturato, ma… creativo – questa cosa spiazza un po’ la mia ottica sugli ingegneri, non erano tutti calcoli e numeri? – bisogna abolire i compartimenti stagni. Creare un’accoppiata tra ordine mentale e fantasia. Solo così nasce il giusto progetto, che diverrà efficace realizzazione”.
Ingegnere, lei è stato presidente dell’Ordine di Catania dal 1996 al 2001 e della Consulta regionale per due mandati consecutivi. Sino al 2015 sarà componente del Comitato Nazionale dei Delegati presso Inarcassa, e attualmente è nel Consiglio Nazionale degli Ingegneri, unico siciliano dopo ben quarant’anni.
“Beh, se proprio dobbiamo essere precisi, sono l’unico meridionale da Salerno in giù a far parte del CNI. Questa nomina, mi riempie di orgoglio, soprattutto per la fiducia che i colleghi ripongono in me.
A tal proposito vorrei sottolineare come il mercato, riesca ad assorbire le varie specializzazioni dell’ingegneria; è raro trovare un ingegnere senza lavoro. Ciò che però vorrei trasmettere alle nuove leve, è che all’interno della Commissione dell’Ordine non c’è chiusura per i giovani, tutt’altro. Anche io quando sono ho dovuto fare la mia gavetta oltre che lavorativa, anche all’interno dell’Ordine, partecipando attivamente agli incontri.
Ad oggi chi frequenta maggiormente sono colleghi appartenenti all’area civile sia della pubblica amministrazione o liberi professionisti, ma ci auguriamo che anche i colleghi di altre discipline, si avvicinino. Questo ovviamente è riferito anche alle donne, che attualmente in tre sono presenti nell’ordine nazionale, e qui a Catania abbiamo l’ingegnere Valeria Vadalà come vice presidente”.
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