Hanno mostrato dissenso, manifestato caparbietà. Difendono il patrimonio della propria città avvalendosi del dissacrante linguaggio dell’arte. E la protesta va in scena,di volta in volta. Sono persone, professionisti, catanesi. Hanno fatto fronte comune e si propongono come Gar. Salvo Grillo parla a nome del gruppo.
Quando, come e dove nasce il Gar? E soprattutto perché?
“Il GAR-Gruppo Azione Risveglio nasce sul web grazie a Facebook e 40XCatania alla fine del 2008. Il Gar si propone di trasformare il disagio dovuto al degrado con azioni di protesta e di proposta.
L’obiettivo primario è quello di vigilare sul territorio ed indicare all’amministrazione strade alternative di sviluppo partecipato”.
Quali sono le azioni che avete intrapreso per raggiungere i vostri obiettivi? E perché avete deciso di utilizzare l’arte come denuncia sociale?
“L’arte e la creatività sono gli strumenti per un reale superamento ideologico. Di attività ne abbiamo fatte tante: C’era una volta piazza Europa ci ha visto impacchettare la Garitta cinquecentesca e declamare la richiesta di rinvio a giudizio davanti al Tribunale di Catania in occasione del Processo Penale sui parcheggi interrati.
Laurea Frozen: protesta contro la laurea honoris causa concessa a Francesco Bellavista Caltagirone indagato con la sua AcquaMarcia per la costruzione dell’ecomostro davanti al Porto ex mulino Santa Lucia.
Con C’era una volta San Berillo abbiamo acceso i riflettori sul completamento di Corso dei Martiri della Libertà.
Segar le Grate è stata una conferenza stampa semantica per denunciare l’odiosa apparizione delle grate a Piazza Nettuno e al Passiatore. Una barriera ulteriore che ha allontanato la vista del mare”.
Elenco corposo.
“E non è ancora finito. C’è stata detonAZIONE: omaggio a Paolo Borsellino e agli agenti della scorta. La Corte d’Appello di Catania e la Questura di Catania hanno donato per l’occasione due auto di scorta in disuso per farne un’istallazione a memoria della strage di Via D’Amelio.
ConsumAttore: conferenza stampa semantica per invitare l’amministrazione e i commercianti del centro a riportare decoro e sollecitare un nuovo modo di intendere il commercio e la città.
siGARette: azione “garbonara” di denuncia sullo stato di abbandono delle fontane cittadine. Ed infine negAZIONE, riappropriAZIONE e donAZIONE: una triplice azione che è iniziata il 12 ottobre 2011 in Via Crociferi per accendere i riflettori sui beni comuni negati, iniziando dal Collegio dei Gesuiti, dichiarato patrimonio dell’Umanità e dal degrado di Via Crociferi per continuare con l’elencazione di beni comuni di pregio abbandonati; è seguita la riappropriazione ai sensi dell’art. 2031 del codice civile della chiesetta di San Francesco, già di Santa Maria degli Angeli nel quartiere di Cibali, con l’intento di restituirla alla città come dono a Natale.
Ed ecco infine donAZIONE: un calendario di eventi per riaprire la Chiesa chiusa da oltre trent’anni nel frattempo saccheggiata delle molte bellezze ivi presenti prima del suo abbandono.
Una presenza civica insomma che ci ha visto solidali con tutti coloro i quali hanno amore per Catania e voglia di riscatto”.
Avete avuto patrocini?
“Molti. Provo ad elencarli: Confindustria, Ance, CGIL, Comune di Catania, Consigli degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, Fiumara d’Arte, Corte d’Appello, Questura, Parco Archeologico, ADOC. Molte le adesioni non politicizzate negli anni: Movimento Studentesco, Comitato dell’Acqua, Centri Sociali di destra e di sinistra e tante associazioni dai Marittimi a Cittainsieme, dall’Arsenale ai Gruppi non organizzati e ormai presenti sul Web”.
Quali sono gli obiettivi che avete raggiunto?
“Sono tanti. La nostra presenza costante e l’affetto della stampa ha rimesso in moto una collaborazione virtuosa tra amministrazione, stampa e cittadinanza attiva: il processo di Piazza Europa è durato un anno e mezzo a fronte dei 7 anni medi della durata dei procedimenti penali.
E poi la sottoscrizione dell’amministrazione comunale del piano di risanamento San Berillo con riduzione dei volumi previsti per la ricostruzione. Se le scadenze vengono rispettate i lavori per il completamento di Corso dei Martiri dovrebbero iniziare il prossimo anno.
È stato significativo vedere le migliaia di persone che si sono fermate davanti all’installazione dedicata a Paolo Borsellino. L’elenco è veramente significativo: il riordino dell’aiuola spartitraffico al Corso Italia angolo Corso delle Province degradata da anni e restituita alla città dopo detonAZIONE; il funzionamento di tutte le fontane cittadine dopo le installazioni delle sigarette giganti all’interno; la pulizia e il decoro di Via Crociferi; la ripresa dei lavori del Collegio dei Gesuiti in gennaio; il risveglio di gruppi cittadini non organizzati che dopo negAZIONE e riappropriAzione con il nostro contributo hanno iniziato ad accendere i riflettori su altri beni dimenticati, primo fra tutti il teatro Coppola.
Crediamo insomma che l’azione costante di “risveglio” abbia dato una nuova speranza alla città dimenticata ed una nuova connessione tra i gruppi cittadini legati dalla difesa dei beni comuni”.
Le istituzioni contestate come vi hanno risposto?
“Considerato il gar.bo e la creatività con cui siamo intervenuti, l’amministrazione non ha mai negato la sua partecipazione apprezzando ogni nostra iniziativa, anche la più estrema.
Il futuro è tutto legato alla difesa del territorio, alla vigilanza costante sulla bellezza dei progetti e alla difesa dei beni comuni”.
E la gente? Che tipo di atteggiamento c’è da parte dei cittadini?
“La gente ha colto la passione e l’amore sincero per Catania e, avendo il Gruppo il desiderio di riattivare una coscienza critica sopita da anni di berlusconismo e scapagninismo, è riuscito a creare una partecipazione sempre più numerosa a questa operazione di risveglio. Un cittadino dietro l’altro, senza la presunzione di cambiarli tutti ora e subito. Uno a uno senza fretta”.
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