Sul palco del teatro Abc di Catania debutta domani sera, 13 marzo, e sarà in replica fino al 15 marzo “Lezioni americane” diretto da Orlando Forioso e interpretato da Giorgio Albertazzi che schietto dichiara: “Non è un’opera teatrale? Meglio, più si pensa al teatro meno se ne fa”.
In effetti Italo Calvino le scrisse per le Charles Norton Poetry Lectures della Harvard University. La celebre Università statunitense avrebbe dovuto ospitare lo scrittore, primo italiano a tenere delle conferenze, preceduto dai più importanti autori della letteratura mondiale: Eliot, Stravinsky, Borges e Paz. Purtroppo però, pochi mesi dopo l’invito, Calvino morì e le conferenze (che dovevano essere in tutto sei) rimasero un manoscritto. Alcuni anni dopo la moglie Ester le fece pubblicare con il titolo, appunto, di “Lezioni americane – Sei proposte per il terzo millennio”.
Lo spettacolo è proposto in Sicilia dall’Associazione Culturale ABC. L’attore sarà affiancato da Stefania Masala e dalla violoncellista Anca Pavel.
Come nasce questo spettacolo?
“L’idea fu di Maurizio Scaparro. Ci incontrammo a Parigi dove lui dirigeva il “Theatre des Italiens”. Mi chiese se avessi letto le Lezioni americane. Gli risposi di sì. È iniziato tutto così. Andò in scena a Parigi con enorme successo anche perché i francesi amano molto Cavino. Così decidemmo di farlo anche in Italia”.
E l’Italia come ha risposto?
“Molto bene. Forse la gente pensa: Andiamo a vedere Albertazzi prima che muoia”. (ride di cuore, ndr)
Calvino si chiedeva cosa avremmo portato con noi nel nuovo millennio. Lei va in scena 14 anni dopo l’inizio del tanto atteso nuovo secolo. Come si traduce questa differenza sul palco?
“C’è molto Albertazzi in questo spettacolo. Ovviamente non posso pormi gli stessi interrogativi che si poneva Calvino. Posso semplicemente dire cosa abbiamo portato con noi”.
Cosa abbiamo portato?
“Molta pesantezza, poca leggerezza. Il millennio inizia con l’attentato alle torri gemelle, finisce con la natura che si ribella”.
Grande albertazzi, sempre pieno di verve oltre che grandisimo attore.