Laura Efrikian: “Regalare momenti di felicità è importante”


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Laura Efrikian. Foto Brunella Bonaccorsi

La famosa attrice Laura Efrikian è stata ospite del BUK Festival a Catania per presentare il suo nuovo libro “La vita non ha età”. È una biografia che racconta le sue origini armene e raccoglie foto di famiglia private. Abbiamo avuto il piacere d’intervistare Laura Efrikian che  con grinta e sensibilità ci ha raccontato come è nato il libro, del suo impegno verso i bambini poveri dell’Africa e del cinema degli anni ’60. Laura Efrikian è un’attrice molto fortunata, perché ancora oggi amata ed apprezzata dal suo pubblico: “Regalare momenti di felicità è importante”.

 “La vita non ha età” è il suo secondo libro. Come è nata l’idea di scriverlo?

Laura Efrikian e Gianni Morandi ai tempi del loro amore
Laura Efrikian e Gianni Morandi ai tempi del loro amore

Ho sempre avuto l’amore per la scrittura. L’input lo ricevuto dal ritrovamento in una cassapanca di 66 lettere d’amore che si erano scambiati mia nonna con mio nonno. Mio nonno era un armeno ed era riuscito a sfuggire al massacro dei turchi, trovando riparo a Venezia. Poi divenne prete e scrisse una storia dell’Armenia. Il libro fu illustrato dal mio bisnonno, padre di mia nonna Laura che restò presto orfana. Lei voleva riavere le tavole dipinte dal padre per il libro e l’incontro con questo prete è stato folgorante. Si sono innamorati e scrissero queste lettere. Nella mia famiglia ci sono state donne coraggiose. Mia nonna sposò un prete che si era spretato, mia mamma ha sposato mio padre che faceva il musicista e ha seguito gli ideali del marito fino alla fine. Io, a mia volta ho avuto una grande storia d’amore anche un po’ anomala, perché provenivo da una famiglia dove mio padre era scopritore di Vivaldi e quando ho sposato un cantante di musica leggera, è stato un po’ uno scandalo. Mia nonna e mia madre sono state le guide della mia vita. Volevo raccontare la storia della mia famiglia partendo dalle origini.

Perché ha scelto di inserire nel libro foto intime familiari?

Perché amo molto i miei figli. Il libro è dedicato ai miei nipoti che in futuro potranno leggere e conoscere il loro passato.

Con il ricavato del libro aiuterà i bambini africani. In che modo?

Tanti anni fa ho comprato una casa in Africa e ho cominciato a notare il modo di vivere dei bambini. Non hanno cibo, acqua, vivono tra la sporcizia. Così non ho più guardato il meraviglioso panorama del Kenia, ma la sua povertà. Ho pensato di aiutare gli abitanti con i pozzi d’acqua e la scolarizzazione, gli analfabeti sono tantissimi.

Di solito chi ama scrivere ama anche leggere. A lei cosa piace?

Adoro Camilleri. Lo ricordo quando era un giovane funzionario RAI. Ho cominciato a vedere Montalbano che mi piaciuto tanto e ho letto tutto quello che scrive. Ho letto dei libri gialli molto belli di Fred Vargas, pseudonimo di un’antropologa francese.

Le piacerebbe raccontare anche di personaggi che non fanno parte della sua famiglia?

All’interno del libro si parla anche di personaggi che hanno fatto la storia di questo paese, come Visconti e Pasolini e durante una presentazione, mi è stato fatto notare che non ho approfondito le figure di questi personaggi illustri. Questa osservazione mi ha portata a scrivere una serie di ritratti dei miei amici, come Monica Vitti, Gassman e altri. Non so se farò un altro libro.

Lei è un’attrice molto amata, non posso non farle qualche domanda sul suo lavoro. Come è nata questa sua esperienza?

La mia carriera è iniziata presto. Già da piccola la notte non riuscivo a dormire, perché sono nata sotto i bombardamenti francesi e ho avuto paura. Verso gli otto anni, quando non riuscivo a dormire mi alzavo e andavo nella biblioteca di famiglia. Lì, mi attirò una vecchia edizione di tutte le commedie di Goldoni e leggendo mi venne lo spunto di mettere su uno spettacolino con le mie amiche. Così iniziò il mio interesse per la recitazione. Poi un giorno restati colpita da un film di Marlon Brando “Uomini” e decisi di voler fare l’attrice.

Quale film che ha girato le è rimasto più a cuore?

Ho fatto tanti lavori in televisione che mi sono piaciuti, “David Copperfild”, “Cittadella”. Poi è arrivato il cinema con quel particolare partner e la mia vita è cambiata. Questo cinema mi ha reso popolare e ancora oggi godo dei benefici di questi film. Ho tante ammiratrici. Ma prima di girare quei film, ho avuto una buona scuola teatrale. È vero che recitare in teatro è una cosa importantissima, ma lo è anche regalare momenti di sogno e di felicità alla gente.

Nei suoi progetti futuri ci sarà ancora la scrittura?

Continuerò a scrivere, perché mi piace.  Adesso mi sto concentrando sulla raccolta fondi da portare in Africa a gennaio. Abbiamo comprato cibo, come farina, fagioli, riso. I bambini sono molto affamati.

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