Luisa Morandini è l’autrice, insieme al padre Morando, del dizionario dei film e delle serie Tv “Morandini”, edito da Zanichelli. Impegnata già alla prossima edizione del 2016, Luisa Morandini s’interessa ai giovani autori di cortometraggi e alla loro formazione già a scuola.
Quali sono le novità della nuova edizione del dizionario Morandini?
Le novità sono un raddoppio dello spazio dedicato alle serie TV, saranno quasi 500. Alcune serie hanno raggiunto un livello tale di sceneggiatura e regia da essere paragonabili a lavori cinematografici. Un’altra grande novità di questa nuova edizione è un premio per giovani che lavoreranno ai cortometraggi. La prima selezione verrà fatta da Milano Film Festival. Io e mio padre Morando guarderemo quelli che saranno selezionati che poi arriveranno fino alla giuria presieduta dal regista Ozpetek. Il vincitore sarà premiato alla Fiera del Libro di Torino e sarà proiettato nelle sale milanesi insieme al film in programmazione. Per un giovane è un’importante vetrina. Il bando completo si trova sul sito della Zanichelli.
A proposito di giovani, secondo lei quali caratteristiche deve avere chi vuole fare cinema oggi?
Deve essere una persona con una buona cultura generale, che ha visto tanti film e che abbia tanta voglia di fare. Il mercato italiano è difficile. Però, bisogna sempre provare. Inoltre, ci sono tanti attori professionisti che sono disposti a recitare nei corti di qualità.
La copertina dell’edizione 2015 è una scena del film “Le Meraviglie” della Rohrwacher, perché questa scelta?
È la prima volta che c’è in copertina il film di una regista donna. Io non l’ho visto perché quando è uscito non ero in Italia, ma è piaciuto molto a Morando. Ci ha attirato l’idea di dare risalto alle donne, in una stagione in cui sono usciti meno film.
Che peculiarità devono avere i film per rientrare nel Morandini? Devono essere film di qualità e devono incontrare il gusto del critico cinematografico. Morando fa spesso una battuta e dice che il mestiere del critico è quello di un parassita, che vive sul lavoro degli altri. Il critico ha letto tanto e ha visto tanti film. Il suo parere è colto e ed esperto. Si tiene in considerazione il gusto, la generazione e la tipologia del film.
Ci potrebbero essere nuove prospettive per raccontare la Sicilia cinematograficamente e uscire dai soliti clichè legati al tema della mafia?
Vorrei dire a proposito della Sicilia che è la prima volta che il Morandini sbarca qui e sono molto felice di essere a Catania. Questa è una regione proiettata verso il futuro e potrebbero nascere interessanti progetti e collaborazioni. La Sicilia si potrebbe raccontare con i documentari.
Sta lavorando a nuovi progetti?
Spiego spesso ai ragazzi nelle scuole qual è il lavoro del critico cinematografico. Adesso sto portando avanti un progetto fuori dall’Italia, a Cuba, dove coinvolgiamo i giovani in creazioni e proiezioni cinematografiche e in laboratori artistici. Lì ho trovato collaborazione e interesse. Amo insegnare ai bambini l’arte del cinema.
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