Manuela Ventura: “Mamma mia che emozione il red carpet…”


Un libro suggestivo, una trama che vale la pena raccontare e interpretare. Inizia così una storia che ha il suo lieto fine alla Mostra del cinema di Venezia, dove  conquista il premio per la migliore regia, andato a Francesco Munzi. L’attrice Manuela Ventura ci racconta la sua partecipazione al film Anime nere, presentato proprio nei giorni scorsi al festival che ha visto trionfare il regista norvegese Roy Andersson, vincitore del Leone d’oro.

Come inizia questa avventura?

“Inizia con la lettura di un bel libro, l’omonimo romanzo Anime Nere di Gioacchino Criaco. Ti scuote, ti segna, ma non ti svuota anzi ti appassiona. Poi arrivo in quella terra nota più per sentito dire, per i soliti luoghi comuni e invece anch’essa carica di energia, forza, quell’Aspromonte così spesso menzionato ma che riserva delle sorprese e delle suggestioni potenti, ed infine il lavoro sul set”.

Che ruolo ha?

“Secondario. In realtà i ruoli femminili sono pochi e dunque grazie al lavoro fatto dal regista risultano tutti densi e netti, queste donne che apparentemente non intervengono ma proprio per questo sigillano l’irrimediabilità del destino”.

Ci parla di Francesco Munzi?

“Non avevamo mai lavorato insieme. Già dai primi momenti ho intuito che sarebbe stato un lavoro intenso, sottile, rigoroso, toccante; un insieme di altissime professionalità, gli attori protagonisti , tra professionisti e non, tutti straordinari, la scelta del dialetto calabrese, lo scambio e l’integrazione con gli abitanti di quei luoghi che hanno partecipato e condiviso il progetto, la capacità di oltrepassare lo stereotipo e di affondare nelle radici della storia, di addentrarsi in quei luoghi fisici e dell’anima così arcaici da diventare universali”.

Qual è secondo lei la forza del film?

Anime Nere è un film che l’Italia la attraversa, in questa discesa dal Nord al Sud, segnalando comunque il legame stretto tra le diverse realtà, per poi soffermarsi sul legame più intimo e profondo che unisce i tre fratelli e la loro famiglia e osservandone le dinamiche, i contrasti, la paura, la solitudine, l’ardimento, la fatalità, la ribellione”.

A questo punto non può non raccontarci l’esperienza alla Mostra del Cinema di Venezia.

“E’ stata entusiasmante, la mia prima volta, e per un film in concorso al quale ho partecipato. Essere lì insieme a tutto il cast, tra sorrisi, abbracci, un po’ di spaesamento, foto , interviste e poi il rosso che più rosso non si può. Devo dire che la felicità era palese; infine la proiezione in Sala Grande mi ha scosso, anzi mi ha proprio commosso, forse anche troppo, ma non ero l’unica, ed essere li con tutto il gruppo immersi in quel calorosissimo applauso con standing ovation è stato toccante, era come se ci fosse una sensazione di libertà, uno scioglimento, una catarsi”.

Dal 18 Settembre il film sarà nelle sale.

“Non vedo l’ora di ritrovarmi davanti allo schermo come fosse la prima volta…”.

 

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