Marcella Cannariato è una imprenditrice siciliana, forte e tenace, a capo di una azienda prevalentemente costituita da donne. Diversi gli impegni nel mondo dell’imprenditoria; coordinatrice della Fondazione Bellisario in Sicilia ed ideatrice di Fiori di Acciaio, associazione impegnata prevalentemente nel mondo sociale, sostenendo con forza i progetti e le iniziative di solidarietà creando un circolo virtuoso.
La Cannariato ci presenta la Fondazione Bellisario, annunciando il congresso annuale che si svolgerà quest’anno a Palermo nel mese di Ottobre. “ Una occasione importante per la nostra regione; la presenza di autorevoli donne, oltre ad essere un momento di crescita e confronto da un punto di vista socio-economico, produttivo e culturale, porterà un indotto turistico di forte appeal.
La Fondazione Marisa Bellisario è una ONG, nata nel 1989 da un’idea di Lella Golfo.
La Fondazione ha iniziato la sua attività promuovendo e organizzando il Premio Marisa Bellisario. In seguito, ha ampliato il suo campo d’azione verso lo studio e la progettazione di azioni rivolte al mondo del lavoro, dell’imprenditoria femminile e del management con interesse prevalente verso le nuove tecnologie. Promuove una cultura di genere attenta alla parità in un dialogo aperto alle diverse istanze della nostra società. Sostiene l’affermazione delle professionalità femminili in ambito nazionale ed internazionale”
La Sicilia e il turismo. Un binomio felice?
“Felice. Non felicissimo. La Sicilia è carente in termini di infrastrutture, i collegamenti tra le varie realtà territoriali sono carenti, il turismo in rapporto al resto d’Italia ha dei costi elevati, questo comporta un flusso maggiore verso altre destinazioni. La Sicilia non è soltanto turismo del mare, ma anche turismo congressuale, religioso, verde, archeologico e, tanto altro. La Sicilia deve riappropriarsi del ruolo di centralità del Mediterraneo, ceduto con troppa facilità a Milano. La nostra terra ha tanto da offrire; è ora di iniziare a programmare dei tavoli di concertazione, dei workshop mirati. Il mercato bisogna estenderlo, approdare anche a quello africano ed asiatico. Noi siciliani non dobbiamo più attendere che sia la nostra classe politico-dirigenziale a guidare il nostro futuro. Il nostro futuro ce lo dobbiamo costruire, noi stessi. Io nel mio piccolo, attraverso la mia azienda A&CBroker, cerco di riequilibrare il mondo assicurativo; porto lavoro in Sicilia generando economia e dando lavoro a tante famiglie. E quindi, un benessere che non è soltanto economico, ma anche di felicità”.
Donne e giovani in Sicilia. Il suo parere in merito?
“Le donne italiane e, quindi, anche siciliane, sono l’asse portante del tessuto socio-economico del nostro Paese. Gli ultimi dati del Censis, certificano che le aziende condotte da donne sono quelle che hanno ben contrastato la crisi. La donna, per sua natura è abituata a gestire microcosmi, come la famiglia. Da lì, parte tutto. Le donne sentono forte il riscatto sociale, per molto tempo, relegato ad un ruolo subalterno. Ed i giovani? I giovani oggi hanno una fortuna incredibile, hanno il mondo stretto in un mano; l’interdipendenza e la connessione mondiale li rende liberi, consentendo l’unione tra i popoli. I giovani devono convincersi che il campo su cui giocano è il mondo. Il giovane deve andare via e, tornare nella propria terra, arricchendola della propria esperienza e, del proprio sapere”.
E per concludere?
“Dobbiamo smettere di inseguire solo le certezze; quante idee che oggi ci sembrano folli domani si riveleranno formidabili intuizioni”?
Scrivi un Commento