Marco Bocci: “In fondo mi sento un po’ siciliano”


Nella foto l'attore Marco Bocci protagonista del film girato in Sicilia "Italo".
Nella foto l'attore Marco Bocci protagonista del film girato in Sicilia "Italo".

Marco Bocci ritorna protagonista sul grande schermo e lo fa nei panni di Antonio nel film “Italo”. L’intero cast del film ha scelto la città di Catania per presentare ufficialmente il film ambientato nelle campagne di Scicli. Nel 2009, infatti, arriva un randagio che conquista l’affetto dell’intera cittadina fino a diventarne simbolo. Tratto da un’incredibile storia vera il film racconta la vita di Italo, cane straordinario, al punto da meritare la cittadinanza onoraria. Una commedia romantica e divertente che tocca temi importanti quali l’amicizia, il pregiudizio e l’amore incondizionato a cui fa da cornice una Sicilia piena di colori e tradizioni. L’eroe di “Squadra Antimafia”, Marco Bocci, nel suo primo ruolo da protagonista sul grande schermo.

Quanto Antonio ha dato a Marco Bocci e quanto Marco ha dato ad Antonio?

“Lo scambio  è sempre equo. Ogni volta che interpreto un ruolo ci metto tutto me stesso. Investo tutto di me, senza risparmiarmi. Prendo spunto da quello che sta dentro la mia mente e dalla mia cultura”.

Lei è il protagonista del film. Ormai la possiamo definire un siciliano?

“ Magari, per me sarebbe un onore ed una gioia indescrivibile se un siciliano potesse in qualche modo sentirmi appartenente alla vostra terra. La Sicilia è un luogo che mi piace molto e che negli ultimi tre anni mi ha accolto con tanto calore”.

Si divide tra televisione e cinema. Dove si sente più “a casa”?

“In verità non faccio una distinzione. Ragiono in maniera decisamente semplice. Io faccio il mio lavoro. Ho cominciato dal teatro di strada e la maniera e il modo è sempre lo stesso. Quello che mi viene chiesto è sempre la stessa cosa. Recitare ed interpretare un personaggio. Io posso cambiare delle cose, aggiustarle per il cinema o per la televisione, però il mio approccio è sempre lo stesso”.

Come si spiega l’immenso successo di “Squadra Antimafia”?

“E’ abbastanza chiaro. È una serie molto avvincente che ha la capacità di creare mistero, enpatizzare gli spettatori con i protagonisti. Ci sono tanti colpi di scena e nello stesso tempo ti tiene sulle spine. Poi ti fa sognare perché prende spunto dalla realtà ma enfatizza i personaggi al punto di diventare una specie di fumetto. Se tu metti insieme tutte queste dinamiche ecco il successo della serie”.

 

 

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