Mario Incudine: “La mia vita da direttore”


Il cantante Mario Incudine, oggi direttore artistico del Teatro Garibaldi di Enna
Il cantante Mario Incudine, oggi direttore artistico del Teatro Garibaldi di Enna

Siamo abituati a vedere Mario Incudine sul palcoscenico, sentirgli raccontare a metà strada tra canzone e “cunto” storie antiche e moderne. Ha dato voce ai testi di Rosa Balistreri, rivisitato le canzoni di Fabrizio De Andrè e tuonato a suon di note contro corrotti e corruttori. Il cantautore ennese fa punto e a capo e veste per la prima volta i panni di direttore artistico per il “rinato” teatro Garibaldi di Enna.
Cosa porta un artista a fare questa scelta?
“Sicuramente il fortissimo amore per la città di Enna. Sono cresciuto frequentando questo teatro in cui ho cominciato a muovere i primi passi debuttando nel ’93. Mi piace immaginare il Garibaldi quasi come “una stanza di casa” alla quale mi lega un fortissimo affetto. Grazie a questa nuova opportunità ho avuto modo di esprimere pienamente quelli che sono i miei gusti, le mie passioni, le mie attitudini presentando in cartellone ciò che avrei sempre voluto portare nella mia città”.
Il nuovo cartellone è stato accolto con notevole entusiasmo e si è spesso parlato di una vera e propria “rinascita” del Garibaldi dopo ben 14 anni. È una bella responsabilità. In che modo ha deciso di operare?
“Il mio obiettivo non era tanto quello di “riaprire” il teatro, cosa che comunque era in un certo senso già avvenuta circa quattro anni fa, bensì quello di ridare al Garibaldi un cartellone di tutto rispetto capace di attirare l’attenzione e coinvolgere anche le realtà vicine”.

Mario Incudine
Mario Incudine

Al suo fianco gli attori Patrizia Fazzi e Franz Cantalupo e il docente Paolo Patrinicola. È un matrimonio fra teatro e scuola?
“Ritengo tale connubio fondamentale. Gli allievi di oggi costituiranno il pubblico del futuro e credo sia molto importante alfabetizzare gli spettatori del domani. La scuola è indubbiamente il nostro interlocutore principale ed alcuni spettacoli che trattano ad esempio tematiche sociali costituiscono quel tramite specifico per avvicinare i ragazzi al linguaggio teatrale e culturale in senso lato indispensabile per leggere ed interpretare la realtà. Anche gli studenti dell’Università Kore di Enna possono usufruire di tariffe agevolate e prezzi non proibitivi considerando, in tal modo, il teatro una diversa possibilità per trascorrere una serata con gli amici”.
Il filo conduttore della stagione teatrale è quello “dell’esistenza e della resistenza” nel nostro secolo declinato attraverso storie ilari e drammi. Come mai questa scelta?
“Viviamo un momento di profonda crisi morale ed intellettuale e ritengo indispensabile conoscere le “storie” del passato per capire come poter resistere al presente e mettere in atto un vero e proprio risorgimento culturale”.

Prosa sì ma anche musica e danza e non solo. Ne parliamo?
“Mi piace definire il teatro Garibaldi una “bomboniera” per la capienza ridotta di 310 posti. Per questa ragione ho dovuto scegliere dei format particolari e spettacoli specifici rispetto ad altri. Con “Carta Bianca” ho voluto dare la possibilità a personaggi noti come Giovanni Veronesi e Sergio Rubini, che si sono già esibiti, o Flavio Insinna, che si esibirà prossimamente, di essere del tutto liberi di interagire con il pubblico. In questo caso, lo spettacolo non è precostituito per cui si crea una particolare sintonia , quasi una confessione dell’artista agli spettatori scevra dai limiti del copione.

Giovanni Veronesi e Sergio Rubini
Giovanni Veronesi e Sergio Rubini

Con il format “Teatro del gusto” tre chef stellati, utilizzando prodotti locali a km zero, porteranno sulla scena un vero e proprio “show cooking”. Il piatto verrà realizzato e allo stesso tempo raccontato al pubblico in modo curioso ed originale. Il progetto “Fuori Colonna” verrà realizzato grazie al contributo del Centro sperimentale di cinematografia, cinema e musica di Palermo e consiste nel presentare dei film noti accompagnati da una colonna sonora del tutto nuova ed originale per proporne una rilettura avente un diverso sapore”.

Alla sua città è dedicato “Enna andata e ritorno” ed “Enna per Enna”. In che modo nascono queste idee basate sulla centralità del luogo?
“L’esigenza è quella di rendere il teatro centrale per gli ennesi e per chi lavora nel teatro ad Enna. Gli artisti locali devono considerare il Teatro Garibaldi il “loro teatro” e a tal proposito ho proposto il format “Enna per Enna” per rendere possibili le esibizioni. Con “Andata e Ritorno”, invece, artisti locali che lavorano fuori ritornano a presentare gli spettacoli nella propria città”.

Qual è il suo personale bilancio di questi primi mesi di attività e cosa si augura per il futuro?
“E’ molto positivo in termini di numeri, qualità ed affetto del pubblico. Il numero degli abbonati è duplicato e siamo stati quasi costretti ad aggiungere altre date. Il cartellone proposto segue una linea contemporanea di ricerca ed avanguardia e il nostro obiettivo è quello di far in modo che Enna possa nuovamente occupare una posizione centrale rispetto alle altre realtà siciliane. Per il futuro, mi auguro di riuscire ad ottenere lo stesso successo e di inserire fin da subito tre date per ogni spettacolo”.

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