“Ho un legame forte con la Sicilia e ogni volta vengo accolto come uno di famiglia”. Massimo Di Cataldo fa tappa nell’isola con il suo tour. Il cantautore romano, grazie a Antonio Saeli Management, è in tournée per festeggiare i vent’anni di carriera.
Massimo Di Cataldo
Qual è il rapporto con la Sicilia?
“Stimolante e creativo. Ogni volta che vengo qui nascono delle nuove amicizie e collaborazioni. Mi fa piacere incontrare gente di cuore. L’incontro con la Sicilia rappresenta un’alchimia. Qualcosa che mi fa stare bene. Quando rientro a casa, porto sempre qualcosa dentro di me”.
Nel suo tour parla molto di amicizia, ma cosa rappresenta questo sentimento nella sua vita?
“Poter contare sul supporto emotivo degli altri. Poter costruire nel tempo dei rapporti non vincolanti. L’amicizia è un qualcosa che rimane aldilà delle distanze e del tempo. E’ bello ritrovare delle persone dopo molti anni e trovarsi sempre allo stesso punto. L’amicizia ti fa sentire presente nella realtà. È una forma di amore, di rispetto e di stima per le altre persone”.
Recentemente ha vinto il Premio Lunezia, per l’impegno profuso in difesa dei diritti umani.
“Un esperienza abbastanza singolare. In quel momento ci sono state delle coincidenze contingenti che hanno distolto l’attenzione sul premio. Comunque sono stato onorato di averlo ricevuto. Ho ritirato questo premio in un momento particolare della mia vita. Un pezzo di vita che ormai fa parte del passato e di cui è giusto non parlare per rispettare chi non ha rispettato me. Il premio va a colui che attraverso la musica riesce a trasmettere delle emozioni che diventano condivisioni di vita. A volte scrivere una canzone è anche una responsabilità”.
Qual è la canzone a cui è più legato?
“Se adesso te ne vai, perché mi ha dato tanto e continua ad essere molto amata. E’ conosciuta in altre lingue e cantante da altri interpreti. E’ una canzone che ha un valore piuttosto importante”.
Lo scorso febbraio, sotto il Patronato della Regione Lombardia, è stato insignito della carica di Socio Onorario della no-profit internazionale Senza veli sulla lingua.
“Una carica molto importante per me. Un’associazione che si occupa di combattere qualunque tipo di violenza. Si cerca di andare oltre le barriere che noi stessi a volte mettiamo. I soprusi che, purtroppo, a volte ci troviamo a vivere. Come nel mio caso. Purtroppo, ho vissuto una forte violenza psicologica da parte dei media che non hanno cercato neanche un contraddittorio. (Il riferimento è all’accusa di maltrattamenti e procurato aborto nei confronti della ex compagna Anna Laura Millacci, accuse archiviate dal gip su richiesta del pm. La donna pubblicò su facebook alcune foto con il volto tumefatto dichiarando di essere stata picchiata dal compagno, senza però mai sporgere denuncia penale, ndr). Sono rimasto spiazzato.
Ma non ci dovrebbe essere la presunzione di non colpevolezza?
Non si è colpevoli solo dopo un processo e con delle prove in mano? Purtroppo, può capitare a tutti di essere calunniati”.
Progetti futuri?
“C’è in lavorazione un album che vuole ritornare alle origini anche se nelle sonorità c’è una ricerca più attuale. Però c’è un rispetto della tradizione musicale del nostro paese. Nei testi c’è qualcosa di condivisibile poiché raccontano la vita quotidianamente vissuta”.
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