Matteo Amantia: “In chiave ironica canto estetica, apparenza ed egocentrismo”


Il suo primo lavoro da solista è stato un pugno allo stomaco e come ogni pugno che si rispetti è stato diretto, dirompente, inaspettato e terribilmente forte.  Un lavoro maturo e per niente ruffiano, per fortuna, ben lontano dallo stereotipo del disco commerciale atto solo alla vendita, ma scarno di contenuti. Adesso Matteo Amantia ritorna col suo singolo per l’estate “Star”, fresco, solare, orecchiabile, ma non privo di contenuti. Lontano da essere la canzone frivola per la bella stagione “Star” propone su note ballabili il tema per niente semplice dell’ apparire.

Il suo nuovo singolo, che sta riscuotendo molto successo, si chiama “Star”, chi è la protagonista di questa canzone?

“Tutti e nessuno, le principali protagoniste sono l’estetica, l’apparenza, l’egocentrismo ed il volersi necessariamente atteggiare verso stereotipi di bellezza distorti dall’informazione e dalle mode. Tutto è però raccontato in chiave ironica come sottolinea il videoclip”. 

La copertina la vede incatenato, alla fine lei ha il sopravvento come nel suo video?

“I cavi che mi legano nella foto rappresentano il legame a qualcosa di terreno, ad una determinata passione, ma allo stesso momento vuole essere un invito ad essere un pò più..folli”.

Il video di “Star” è molto fresco, ironico, strizza l’occhio all’estate, ci racconti un po’ del backstage, dove avete girato e come è nata la storia…

“L’idea del videoclip è stata del regista Fabio Luongo, una bella persona oltre che un artista ed un professionista degno di stima. Abbiamo girato a Playa Carratois, una spiaggia mozzafiato a Portopalo di Capopassero (Sr) nell’estrema punta sud della Sicilia, un’esperienza meravigliosa insieme agli attori che hanno partecipato e che hanno dato il meglio di loro, compreso il tuffo finale nella fredda acqua del tramonto. L’unica nota negativa è stata il furto che abbiamo subito del gruppo elettrogeno, evento che ci ha procurato non pochi disguidi e rabbia oltre a sottolineare che esistono ancora purtroppo, persone prive di coscienza”.


Una caratteristica che è evidente nel suo proporsi live, nella sua musica, nei suoi video è la fisicità. Una peculiarità naturale o una scelta ben precisa?

“Non credo che si possa fare una scelta del genere. Il mio modo di pormi d’essere è molto forte, passionale e quindi questa caratteristica si palesa nelle mie canzoni, ma soprattutto nei live, quando il pubblico ti sostiene, ti esalta e comunque, senti che è coinvolto da quello che stai facendo, rispondi, ovviamente in modo fisico e passionale”.

Il suo precedente lavoro che portava il suo nome era un disco molto intimo, carnale per certi versi viscerale, il suo prossimo cd, preannunciato per l’autunno che Matteo ci racconterà?

“Cercherò di mettere in musica pensieri rivolti al futuro, ai nostri desideri, alla voglia di cambiamento, alle nostre ansie e a ciò che ci fa star bene, con uno sguardo alle stelle”.

Parliamo un attimo di ciò che il pubblico non vede, sono cambiati i suoi collaboratori ed è cambiata la produzione, necessità, equilibri rotti o voglia di cambiare?

“Nessun equilibrio rotto, semplicemente voglia di sperimentare, di condividere il mio stile con linguaggi diversi e di ricercare nuove sonorità”.

 

 

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