Una solida famiglia alle spalle quella di Matteo Montalto, una mamma assolutamente dedita ai figli, un gene familiare di successo, talento innato da vendere, un pizzico di fortuna, caparbia quanto basta e soprattutto tanto tanto impegno.
Sono questi gli ingredienti del successo di Matteo Montalto, giovane attore romano quattordicenne, di origine siciliana, così legato alla sua terra da volerci tornare quanto prima, da non dimenticarsene mai, «da voler fare qualcosa di grande per lei, quando diventerà qualcuno».
Così ci dice la mamma Giuseppina contenta di raccontare ai nostri microfoni la storia sognante di un figlio “prodigio”.
L’intervista alla mamma di Matteo Montalto
Signora Giuseppina, di solito quando si è di fronte a giovani, giovanissimi, talentuosi si parla di “ragazzini prodigio”, lei definirebbe così suo figlio?
«Direi di sì perché Matteo ha sempre avuto una marcia in più, all’età di tre anni ha imparato da solo a leggere e scrivere, le maestre volevano fargli fare un salto perché chiaramente il primo anno essendo, di molto, avanti agli altri compagni si è annoiato moltissimo.»
Come e quando è iniziata questa propensione di Matteo per la scrittura, il teatro e la letteratura?
«Diciamo che è un ragazzo che spazia a 360° negli interessi e riesce bene in tutto ciò che fa, anche nel calcio, ad esempio, ha ottenuto un ruolo di rilievo, a scuola, non le dico, si impegna molto, mette amore e dedizione in ogni cosa e riesce ottimamente.»
Come avete reagito voi genitori alla sua bravura, ai suoi interessi “da adulto”?
«Siamo rimasti stupiti, ma in famiglia di prodigi già ce ne sono altri, mio fratello era bravissimo nei calcoli matematici già da piccolissimo, dunque abbiamo pensato fosse un gene familiare.»
Quattordici anni soltanto e già una serie di recite teatrali e progetti televisivi alle spalle, attualmente Matteo frequenta una scuola di recitazione e poi cosa farà, ha già in mente i prossimi passi?
«Se chiedete a Matteo cosa vuol fare da grande, lui risponde di voler fare l’attore, perché già dalla prima elementare ha mostrato passione e interesse per la recitazione, devo dire che sia alle scuole elementari che alle medie ha avuto delle ottime insegnanti che gli hanno trasmesso questa passione; a settembre si iscriverà ad un nuovo corso di recitazione perché vuole a tutti i costi portare avanti questo sogno.»
Sappiamo che dal 2011 ha partecipato a diversi progetti televisivi e cinematografici: “Onore e rispetto”, “Peccato e la vergogna”, “Baciamo le mani”, “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” , “Pompei” film documentario , “Angeli”, “Tutti per uno” , “Onore e Rispetto 4” , “La scuola più bella del mondo” , “Due piedi sinistri”, ma come fa un ragazzo così giovane ad entrare nel giro del cinema?
«Beh devo dire che è stato possibile dopo aver iscritto Matteo ad un’agenzia romana specializzata nella sponsorizzazione di artisti; la proprietaria, un’ottima persona, seria e puntigliosa, ha saputo portare avanti i più meritevoli e Matteo era fra questi.»
Parliamo della scrittura, sembra che suo figlio sia bravo anche in questo campo, ha vinto diversi premi come scrittore di poesie romanesche e italiane ed ha pubblicato a maggio scorso un libro dal titolo “Raccolta su Francofonte”, come mai questo interesse?
«Matteo è molto legato alla sua terra natia, noi siamo di Francofonte, così ha deciso di voler scriverne la storia, è stato un duro lavoro durato circa due anni, realizzato tramite ricerche nelle biblioteche locali e in quella vaticana, in estate noi andavamo al mare e lui preferiva dedicarsi alla scrittura. In occasione della presentazione del libro, dedicato ai nonni, mio figlio ha tenuto una conferenza nell’aula consiliare di Francofonte di fronte alla autorità.»
Come riuscite ad incastrare gli impegni diciamo “professionali” di Matteo con la scuola? In questa vita “da grande” c’è tempo per un normale svago da quattordicenne: lo sport, gli amici, il cinema, …?
«Matteo ha una sua vita sociale, frequenta gli amici, si diverte e riesce a fare tutto, scuola, svago, gioco, sport; lui dice che il tempo impiegato a dormire è tempo perso.»
Cosa dicono la mamma e il papà di Matteo quando lo vedono stanco o scoraggiato?
«Veramente Matteo non è un tipo che si scoraggia, è sempre felice! Io posso solo sperare che quella che paghi sia la meritocrazia perché Matteo si impegna davvero.»
In quale direzione lo spingono i genitori e come vedono il suo futuro?
«Noi lo appoggiamo nelle sue scelte, la vita è la sua e deve scegliere lui, cerco sempre di non ostacolarlo, anche perché è un ragazzino che ha le idee molto chiare.»
Voi vivete a Roma, ma che rapporto ha Matteo con la Sicilia?
«Matteo è molto legato alla Sicilia, alle origini, alla famiglia, dice sempre che se un giorno diventerà qualcuno, realizzerà qualcosa di grande per la sua terra, “io sono siciliano!”, ripete spesso. Pensi che quando ripartiamo dalla Sicilia per salire a casa i primi giorni sta proprio male, il traghetto per lui diventa quasi una pugnalata.»
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