Noemi e il suo Cuore d’Artista hanno fatto tappa al centro commerciale Le Zagare di San Giovanni La Punta (Ct). “Quest’album – spiega Noemi – nasce perché volevo recuperare il mio rapporto bellissimo con i cantautori. Nasce anche grazie all’amore per le melodie e i testi. Ho chiamato Gaetano Curreri e ci tenevo a fare una serie di canzoni che valessero la pena di essere cantante anche chitarra e voce. Il Cuore di artista è un modo di fare”.
In un epoca di “musica fluida”, dove non si vende più, ha scelto di produrre anche il vinile. Come mai?
“Il vinile recupera ogni anno il 20% del mercato. Anche se la musica e la società sono diventate un po’ “liquide”, è bello ascoltare il vinile. Prima di tutto perché così le copertine hanno un senso e poi permette anche un tipo di ascolto diverso. E poi vuoi mettere l’importanza che si prova quando si mette un vinile. È molto bella questa scelta e sono molto contenta”.
Sul palco dell’Ariston ha portato un brano di forte impatto. Non è stata una scelta azzardata?
“In realtà no perché ci tenevo a portare un pezzo che mi rappresentasse e che riuscisse a rappresentare quello che avevo cantato fino a quel momento. Credo che questo brano ci riesca bene. Non l’ho mai fatto per vincerlo. In realtà un buon cavallo si vede a lunga corsa. La borsa di una donna, credo che sia stata una scelta importante, un po’sottovalutata ma piano piano ha recuperato lo spazio di cui aveva bisogno. Sono stata contenta della vittoria degli Stadio perché Gaetano è un mio grande amico e mi sono molto divertiva”.
All’anagrafe Veronica e per il pubblico Noemi, quanto influiscono queste due “personalità”?
“Questa è una domanda del tipo “si faccia una domanda e si dia una risposta”. Siamo la stessa persona e non ci sono differenze, tranne se qualcuno ha problemi psichiatrici. Noemi è un progetto di Veronica e Veronica è la vita quotidiana”.
Il brano “Devi essere forte” è rivolto ai giovani, ma che consigli si sente di dare per vivere questo momento storico?
“Avrei bisogno io di consigli… Sicuramente bisogna essere forte, resistere e capire quelli che sono le regole e gli equilibri che ci circondano. Per poterli usare a proprio favore. Secondo me quello che è importante è non perdere d’occhio le nostre Istituzioni, quello che succede. Quello che ci governa, è facile dire che non mi va bene, poi si presenta la possibilità di votare e a prescindere non si va. Ci vuole rispetto per i soldi presi dalle nostre tasche. E poi non bisogna piangersi addosso. Molti decidono di andare via e forse hanno ragione, quelli che rimangono però dovrebbero essere parte attiva. Altrimenti dopo non rompete le scatole”.
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