Paola Dragone la talent scout dei minori


Paola Dragone
Paola Dragone

 Quando ci si riferice alla Agenzia Paola Dragone si intende parlare di una delle principali e prestigiose agenzie di spettacolo italiane,  specializzata nella promozione di artisti minori da 0 a 20 anni, che si occupa di casting per ogni settore del mondo dello spettacolo (dalla televisione, al cinema, la pubblicità, il teatro…) e della moda in Italia ed all’estero. Sinonimo di serietà, professionalità ha conseguito notevoli successi e riconoscimenti che l’hanno resa garanzia di abilità ed riuscita nello scoprire giovanissimi talenti. Al wordkshop intitolato “La maschera dell’attore” tenuto da Giancarlo Giannini dal 10 al 12 gennaio presso il L.A. Laboratorio Arte  a Catania, ho avuto l’occasione di conoscere la signora Paola Dragone in persona, la quale mi ha  concesso con sincero entusiasmo una chiaccherata-intervista.

L’intervista a Paola Dragone

Paola Dragone lei e la sua agenzia oggi in Italia e all’estero rappresentate un punto di riferimento per i casting di tutto il settore dello spettacolo  relativi ai minori. Ma come si diventa un agente per minori?

Beh, onestamente non saprei darle una riposta specifica. Posso solo raccontarle la mia storia che certamente non ha niente di definito nell’origine della mia carriera.

 Cosa intende, non era una sua prerogativa o aspirazione esserlo?

Esattamente. Non avrei mai considerato l’idea, né proprio avevo in mente di percorrere questa strada. Tutto cominciò, per così dire,  a causa mio figlio, intorno al 1995. Vede, ho un figlio di 24 anni oggi che quando era piccolo portavo nei vari casting perchè mi piaceva e volevo che fosse scelto per la pubblicità o il cinema…Desideravo che il mio bambino diventasse un attore. E così mi ritrovavo per forza di cose nell’ambiente e piano piano imparai anche a conoscere diverse persone, addetti ai lavori. Un giorno mi proposero di fare da comparsa per un film e da lì venni chiamata altre volte finchè in pratica iniziai pure io a fare l’attrice! Ma non era propriamente ciò che mi piaceva e volevo fare. Nell’ambiente stesso in seguito, venni a sapere che si doveva organizzare il casting per una pubblicità della Coca-Cola e mi proposero, visto che oramai avevo parecchi contatti e sapevo come  muovermi fra questi, di organizzare il casting io. Accettai, e non certo senza paure, ma ad ogni modo riuscii nell’impresa e da lì, da cosa nasce cosa… cominciai a trovarmi con diversi nominativi di bambini e ne feci un catalogo. Nel 2000 aprii l’agenzia con il sito e quanto servisse per poter lavorare regolarmente e farmi conoscere.

 Lei tratta con i minori che non sembrerebbe anche dal punto di vista legale, un fatto semplice…

Difatti non lo è per via di tutta una serie di cavilli burocratici più che legali e legislativi. Mi sono per l’appunto specializzata proprio nella permissistica dei minori che è un argomento molto complesso che si evolve ogni giorno sempre di più.

 Lavora a stretto contatto con bambini di tutte le età, spesso molto piccoli, di sicuro un impegno non agevole; quali sono le maggiori, frequenti difficoltà che deve affrontare?

Oggettivamente e indiscutibilmente trattare con i bambini non è facile. Talvolta succede che ai casting un bimbo timido, taciturno, tutto sulle sue magari sul set si rivela una peste, o viceversa non vuole pronunciar parola. Mi ricorderò per sempre le prediche che Benigni in persona faceva al piccolo protagonista de “La vita è bella” che all’inizio delle riprese non era molto…collaborativo. Benigni lo sedeva davanti a sé e gli diceva armandosi di pazienza : “Lo sai che ti abbiamo scelto tra tanti bimbi perchè  sei bravo e bello, ma ora devi comportarti da bravo attore e devi fare come ti dico quando siamo sul set?!”. A poco a poco il bimbo si sciolse rivelando il talento che dopo tutti abbiamo visto ed ammirato. I bambini sono così, una fonte inesauribile di risorse, sempre sorprendenti. Ogni bambino è unico e particolare nel suo essere. E’ molto importante poi anche l’ambiente di provenienza, la famiglia, i genitori che lo seguono. Ecco, questa direi che è la più grossa difficoltà : i genitori. Non sai mai chi ti troverai davanti. Vi sono mamme per esempio che portano le bimbe truccate in agenzia. Al che io dico -“Per favore strucchi la bambina così facciamo le foto.”- E loro -“Ma come?! Io l’ho truccata apposta!- No signora non interessa il viso truccato, a me interessa il volto pulito della bambina”- A volte poi insistono pure ed io lì a ripetere -“Guardi signora che il lavoro si svolge e deve svolgersi così” – questo per citare uno dei casi più frequenti perchè si crede che la televisione, il cinema funzionino così, sulla scia delle tante veline, letterine ecc. Ma per i bambini è diverso. Solo che alcuni genitori sono convinti che a noi addetti ai lavori interessino “piccoli adulti” e non bambini!

 Accantonando requisiti specifici che sicuramente ogni produzione richiede, su quale criterio si basano le selezioni, perchè poi lei decide di inserire nel suo archivio un bambino anzicchè un altro?

Di sicuro la bellezza è un requisito fondamentale, ma non solo, non proprio. L’espressività di un volto è importante. Io non scelgo di solito un bambino invece di un altro, li scelgo entrambi e li preparo per le selzioni dei vari casting a cui credo possano partecipare e a cui cliente spetta il compito di scritturare chi ritiene idoneo al ruolo. Il bambino  deve metter comunque qualcosa di suo. In ogni caso i bambini sono sempre sorprendenti. Come dicevo prima, può darsi che alle selezioni il bimbo è timido, dopo sul set si rivela un ciclone di vivacità, o chiaccherone oppure succede il contrario. Lavorare coi bambini sì, certamente non è facile perchè non prevedibile. E poi ci sono i genitori spesso causa e fonte di problemi perchè  magari accettano prima  certe diposizioni e successivamente, in fase di lavoro a cose fatte, hanno da ridire, vorrebbero fa passare determinate loro idee…

 Allora si potrebbe dire che una della maggiori difficoltà sta proprio nel rapporto con i genitori?

Sicuramente è l’aspetto più complicato del lavoro. Ne avrei di aneddoti da raccontare che non basterebbero questi due giorni! Dipende dal tipo di persone che si incontrano, dalla loro estrazione sociale, cultura ed educazione soprattutto

 Questo direi che vale per ogni circostanza del quotidiano vivere…

Sì, ovviamente, ma nel nostro caso l’ostacolo più grande è che devi lavorare anche con i genitori, non solo con i bambini; lavorare pure concretamente nel senso che i papà e le mamme vengono sul set, stanno con i figli com’è giusto che sia, però talvolta si intromettono attivamente nel lavoro che facciamo o che fa il regista e mi creda, spesso è imbarazzante…

 Comprensibile… Mi dica, invece,  con i ragazzini più grandi che hanno già un carattere più definito, anche dei gusti, degli idoli della musica, della televisione che seguono nel look per esempio, come va?

Eh, direi che pure questo a volte è un problema di non agevole soluzione, nel senso che di frequente si presentano in agenzia da me ragazzini coi capelli rasati, i piercing …e lì che fai? Devi sapergli direi che non va bene così che non possono essere selezionati per diversi casting, che con quel look al massimo vanno bene per ruoli da…coatti, insomma. S’immagini lei la faccia quando gli proponi un ruolo simile… Per cui propongo di fare le foto ugualmente di far crescere i capelli, togliere il piercing… Anche perchè i bambini che entrano a far parte del nostro archivio vi restano per un minimo di due anni nel corso dei quali rifanno le foto per aggiornare la loro scheda, diciamo così. Ci sono ragazzi oggi che sono cresciuti con noi praticamente.

 Da anni oramai  la sua agenzia in Italia e non solo è una della più ricercate e pretigiose nel settore dello spettacolo.Quali sono i prossimi progetti?

Sicuramente televisione: si riparte per citare un progetto a cui stiamo già lavorando con “Ti lascio una canzone”, poi la pubblicità e il cinema. Tante cose da fare insomma, il lavoro non manca, per fortuna!

 Quindi anche successo e gratificazioni…

Ecco queste sono le gratificazioni e le soddisfazioni nel mio lavoro, ma non solo. Io ho cominciato praticamente dal niente, appassionandomi a quello che facevo, lottando con tenacia per andare avanti ed oggi, quando prima di me arriva il mio nome, la gente conosce e riconosce il mio nome come sinonimo di serietà, professionalità, garanzia…Ripensando a tutto quanto vissuto e fatto…mi sembra un sogno

 Ed  invece sogno non è;  i suoi occhi velatamente lucidi e l’emozione che percepisco nel suo raccontarsi mi confermano che  è tutto vero e che il segreto del suo successo sta proprio in quella passione che ha sempre messo e trasmesso in ciò che ha compiuto.

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