Pina Jannello: “Farò una rivoluzione culturale”


Pina Jannello Barlesi, vedova del compianto giornalista catanese e da sempre impegnata nell’associazionismo, “battezza” una nuova creatura SICILIA-NEXT-INFORM@. “Come si comprende già dal nome, la nostra intenzione è avviare una vera e propria rivoluzione culturale, affinché i siciliani si riapproprino della propria identità e delle proprie radici mediterranee, con un occhio alle nuove tecnologie. Per fare questo occorre agire su più fronti: formazione, cultura, commercio e turismo” spiega.

Il progetto – promosso da AIDE – ha visto subito l’adesione dell’associazione “Italiani per l’Europa”, e di numerosi partner che svolgono la propria attività nel sociale. Per farci conoscere, partiremo con un convegno che si terrà il 28 giugno, alle ore 16:30, nel teatro “Francesco Alliata” della Vecchia Dogana (al Porto di Catania)”.

 

Ci mostra il nutrito programma dell’incontro e i nomi dei partecipanti. Dopo il saluto suo e delle presidenti nazionale, provinciale e comunale di Aide (rispettivamente Anna Selvaggi Tamburrino, Maria Luisa D’Agostino Butera e Anna Dicarlo), prenderanno la parola: Piero Agen, presidente di Confcommercio Sicilia; Giuseppe Di Natale, presidente di Interprofidi Sicilia; Salvo Raiti, presidente di Italiani per l’Europa; Michele Umana, consulente del progetto; Pino D’Angelo, presidente della fondazione Terra e vita; Mario Bevacqua, presidente della Federazione mondiale degli agenti di viaggio e tour operator; Mariella Alì, conduttrice radiofonica e funzionario dello sportello Sprint Sicilia; Teresa Di Blasi, storica dell’arte; Alessandra Bonaccorsi, direttore della nostra rivista Sicilia&Donna. L’incontro sarà coordinato dal segretario provinciale dell’Assostampa Daniele Lo Porto, e vedrà la partecipazione di scuole, fondazioni, sindacati, associazioni culturali e cooperative.

 

 Com’è entrata a far parte di Aide?

 “Sono venuta a conoscenza di questa associazione grazie ad un’amica di Matera che mi ha subito coinvolto. Ho accettato con entusiasmo perché si trattava di un progetto nato nel Sud Italia, che vuole promuovere il lavoro della nostra terra. Attualmente sono presidente regionale e membro del direttivo nazionale di Aide”.

 Di cosa vi state occupando in questo momento?

“Un progetto che mi sta molto a cuore è la realizzazione di un’accademia dell’artigianato, che dovrebbe trovare sede nel restaurato Castello di Vizzini, grazie all’aiuto del Comune. Fra pochi giorni, poi, si svolgerà il “battesimo” di una nuova creatura.

 Quanti siete in Sicilia, e che tipo di attività svolgete?

 “In Sicilia siamo circa seicento, in maggioranza donne. Abbiamo sedi un po’ in tutta l’Isola, totalmente autofinanziate. Ci occupiamo di promozione sociale in genere, organizziamo corsi, mostre di artigianato, tentiamo di recuperare gli antichi mestieri che rischiano di andare perduti. Mi interesso da sempre di artigianato artistico, e ho conosciuto donne siciliane in grado di realizzare cose eccezionali, ma purtroppo sconosciute.”

 Può farci qualche esempio?

 “Certo. Se le dico pezzotti siciliani, cosa le viene in mente?

 Oddio, non ne ho idea.

“Vede?  Sono dei tappeti realizzati sul telaio, di tradizione antichissima. Con i nostri corsi li stiamo recuperando, e li stiamo addirittura innovando, grazie all’artista giarrese Iberia Medici che ci ricama sopra. Oppure potrei citarle il ricamo denominato “Rinascimento” – ancora presente nel trapanese – o gli stupefacenti gioielli in polvere di marmo opera di una signora di Comiso.”

 

 

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