Al teatro Al Massimo di Palermo è andato in scena, riscuotendo un grande successo, “ My fair lady” , per la regia di Massimo Romeo Piparo, con un cast straordinario : la bellissima Vittoria Belvedere nel ruolo di Elisa Doolittle e uno straordinario Luca Ward in quello del Prof. Higgins, che con il suo naturale aplomb inglese e lo charme tutto italiano si cala perfettamente nel personaggio del pigmalione: un prof. Higgins di grande spessore scenico tanto da reggere il confronto con Rex Harrison, interprete indiscusso della famosa pièce.
In questo lavoro teatrale emerge la duttilità e la versatilità del fascinoso Luca che, da grande attore/ doppiatore quale lui è, mirabilmente si trasforma nel cinico e misogino Henry Higgins. Come abbiamo già visto in questi anni, nei diversi personaggi di cui ha rivestito i ruoli, Luca Ward è un attore talentuoso, dotato di una gran voce, che riesce a utilizzare con tante sfumature e timbri diversi e che di volta in volta adatta ai personaggi da interpretare e da doppiare. Per essere un grande doppiatore come lo è Luca Ward devi essere un grande attore. Conditio sine qua non.
Luca Ward non è solo la voce di Russell Crowe ne “ Il Gladiatore” o quella di Pierce Brosnan nel ruolo di 007: il suo timbro cambia distintamente doppiando Samuel Jackson, Hugh Grant, Keanu Reeves. Così come in TV il suo naturale talento lo trasforma nel più cattivo dei cattivi.
Lo incontriamo prima dello spettacolo e con grande cordialità e simpatia racconta di sé , della sua carriera e dello spettacolo .
Come nasce questa passione nella sua famiglia ( figlio d’arte di Aleardo, grande attore e doppiatore italiano tra gli anni ‘40/’60 e Maresa Ward, attrice; anche i fratelli Andrea e Monica sono famosi doppiatori) ?
“Nasce da molto lontano, negli anni ’20, quando mia nonna si recò negli USA per cercare di capire come ovviare al terribile doppiaggio dei film da parte di italoamericani”.
Perché i migliori doppiatori sono quelli italiani?
“Noi italiani di solito le cose le facciamo bene, se ce le fanno fare! Noi ci mettiamo la passione, caratteristica tutta italiana, mediterranea. Noi abbiamo insegnato come si fa il doppiaggio, sono circa 20 i paesi al mondo in cui si fa doppiaggio”.
Ha doppiato tantissimi attori usando ogni volta un timbro diverso. Qual è la tecnica che usa?
“La tecnica è seguire loro e non Luca Ward. E’ chiaro, perché se seguo Luca Ward faccio Luca Ward, se seguo Hugh Grant faccio Hugh Grant. E’ ovvio che Hugh Grant non recita come Samuel Jackson : per una voce che ne doppia tanti, se riesci quanto meno a diversificare, questo è molto importante se no non capisci se parla Russell Crowe, Pierce Brosnan o Samuel Jackson”.
Che differenza c’è tra doppiaggio e recitazione?
“Praticamente è la stessa cosa soltanto che doppiare è una tecnica molto particolare e purtroppo non tutti gli attori lo fanno, cosa che invece li aiuterebbe tanto e lo dico senza presunzione. E’ un consiglio. Il doppiaggio è molto asettico: sei in una sala al buio, con grande silenzio e c’è una grande concentrazione. Il set a volte non è così asettico, ci si concentra con più difficoltà, così come sul palcoscenico, a teatro: per esempio l’altra sera , qui a Palermo, siamo stati piacevolmente attratti da un bambino che piangeva e questa cosa viva fa sentire vivo anche te e quella sera, per assurdo, lo spettacolo ha avuto una marcia diversa, è stato molto più bello”.
In quale attori riconosce maggiormente la sua voce?
“Penso Russell Crowe: abbiamo una voce molto simile nella vita, poi proprio Russell sostiene che recitiamo allo stesso modo, mi ha visto recitare in qualche film italiano e ha detto che il mio stile di recitazione si avvicina a quello anglosassone per la gestualità”.
Quale attore ama la sua voce?
“Beh, Hugh Grant. Durante la trasmissione “ Che tempo che fa” ha detto a Fabio Fazio che ogni volta che mi ascolta impara qualcosa. Ma chi è che dice queste cose…”
Le sarebbe piaciuto doppiare Sean Connery?
“No! Perché chi l’ha doppiato è stato quello che mi ha insegnato questo mestiere : Pino Locchi. Certamente prestare la voce a Sean Connery deve essere da brivido, per me è l’ultima icona del cinema mondiale!”
Concordiamo! Per sedurre le donne usa di più la voce di Russell Crowe o quella di Pierce Brosnan?
“Uso il ragazzetto di Ostia! Io sono di Ostia e ho fatto pure il bagnino a Ostia! Sono stato abbastanza integrato in quella cittadina. No… mi divido tra un po’ principe e un po’ coatto!”
Parliamo di questo nuovo spettacolo : “ My fair lady”. Come è stato interpretare il Prof. Higgins?
“Perfettamente a mio agio, è un ruolo che mi calza a pennello. Certamente l’ho fatto in maniera diversa dai miei colleghi, l’ho reso molto più fisico, goliardico e secondo me più divertente. La sfida è proprio questa, quando il pubblico mi vede entrare in scena: all’inizio sono molto duro, non si aspetta la comicità e così rimane sorpreso!”
Lei è noto in TV, tra l’altro, per avere interpretato diversi ruoli da cattivo.
“Io faccio sempre ruoli da cattivo, mi piacciono! I ruoli da cattivo vanno costruiti, il pubblico ci deve credere, e la sfida più bella è che ti devono odiare ma poi ti devono anche amare, perché poi quando muore il cattivo la serie è finita”.
Qualche giornalista ha scritto che non si presterebbe a doppiare mai un ruolo da gay.
“Assolutamente non mi sarei mai permesso di dire una cosa del genere. E’ stata estrapolata una frase carina, molto divertente , ma i giornalisti tendono a fare i titoli scoop per attirare l’attenzione. Io ho fatto la storia: ho doppiato il primo film sui gay “ Amici, complici, amanti” e ho doppiato “ American Angel “ dove il protagonista era malato di AIDS. Io non ho nessun problema. Ti ringrazio per questa precisazione!”
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