Con “finalmente a Catania”, Rocco Hunt ha ufficializzato sui suoi canali social l’arrivo in Sicilia con il suo SignorHunt Instore Tour. Il noto rapper campano, vincitore lo scorso anno della categoria giovani del Festival di Sanremo con il brano “Nu Juorno Buono”, adesso porta in giro in tutta Italia il nuovo lavoro discografico SignorHunt che è attualmente al secondo posto degli album più venduti in Italia.
Come ti spieghi questo improvviso successo in Italia dei rapper?
“Credo che sia nato come una moda nel 2005. I ragazzi hanno bisogno di stare al passo con i tempi. Un cantautore non può fare mai una canzone che parla di whatsapp e di temi legati al pubblico che li ascolta. Noi si.”.
Per la presentazione a Catania di SignorHunt, erano presenti molti adolescenti, pensi a loro quando scrivi i tuoi testi?
“Si, soprattutto quando scrivo le parolacce e poi le cancello. Però, devo fare un compromesso perché ho un pubblico sia molto giovane che un pubblico esigente della cultura hip hop. Amo ponderare il linguaggio nei miei dischi”.
Che musica c’è all’interno del tuo I-Pod?
“Sicuramente musica rap. Sono nato grazie a loro, in passato ho ascoltato anche canzoni melodiche napoletante. La musica napoletana nel mondo”.
Chi è Rocco Hunt nella vita privata?
“E’ lo stesso Rocco Hunt della vita pubblica. Ultimamente le due vite sono diventate una sola. Ogni giorno faccio concerti, incontro gente. Vivo sopra e sotto il palco sempre lo stesso Rocco Hunt”.
Internet quanto ha influito nella musica di oggi?
“Tantissimo. Sia in positivo che in negativo. Tutta questa gente che c’è in piazza non avrebbe imparato le canzoni senza internet. Anche quando le canzoni non vengono passate dalle radio, adesso c’è il web. Sanremo l’ho vinto grazie al mondo virtuale”.
In “Qualcosa di strano” all’interno del nuovo album SignorHunt, citi “Anna e Marco” di Lucio Dalla, qual è il tuo ricordo?
“Non ho grandi ricordi di Dalla perché l’ho conosciuto dopo la sua scomparsa. Il mio rapporto è indiretto. Ho collaborato nel suo album postumo “Bella Lucio”. Un rapporto di stima. Dalla ha rappresentato il cantautorato italiano che adesso sta vivendo la sua versione 2.0 attraverso noi rapper. Siamo cantautori ma anche canta storie. Raccontiamo le cronache”.
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