Rosa Miranda: “A cosa servono gli uomini? Ve lo dico a teatro”


“Sono trascorsi vent’anni dal mio debutto in teatro nella città di Verga e Martoglio, e da allora si è instaurato un legame inscindibile”. Incontriamo Rosa Miranda, spumeggiante attrice napoletana, nel backstage del Teatro Turi Ferro di Acireale dove ha portato in scena nei giorni scorsi la commedia musicale “A che cosa servono gli uomini”, scritta da Iaia Fiastri e con le musiche originali di Giorgio Gaber.

“Nel corso degli anni mi sono sempre spesa sul palco con amore e devozione e questo i siciliani, in particolar modo i catanesi, l’hanno capito dimostrandomi grande amore e rispetto”.

Dopo il debutto di Acireale proseguirà il tour nei teatri dell’isola, insieme a Carmelo Cannavò, con la commedia musicale “A che cosa servono gli uomini”. La domanda è spontanea: a cosa serve il cosiddetto sesso forte? 

“Lo spettacolo scioglierà anche questo punto di domanda nella simpatica e coinvolgente vicenda del personaggio femminile, Teodolinda, che interpreto con grande piacere e gusto, una disegnatrice che si definisce soddisfatta della sua vita, ma rimpiange solamente di non avere avuto figli. Da qui è intuibile capire a cosa possono servire gli uomini, ma la risposta la si può conoscere solo guardando lo spettacolo. La protagonista scopre, che il suo vicino di casa lavora in un istituto di ricerche genetiche, così decide di rubare una provetta e ha una voglia pazzesca di conoscere il donatore. Da qui inizia la storia, incontra Osvaldo, il protagonista maschile, un quarantenne belloccio, un po’ rozzo trasferitosi a Roma in cerca di successo. Una trama molto divertente, che affronta i rapporti di coppia, gli amori non ricambiati, le insicurezze inculcate da un’educazione, forse, sbagliata, e soprattutto affronta il tema della maternità condita da musiche coinvolgenti e coreografie molto particolari. Cerchiamo, in un momento così difficile, di far sorridere la gente riflettendo su alcuni argomenti particolari”.

Ha più volte lavorato in Sicilia con artisti come Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Enrico Guarneri. Cosa ricorda del suo debutto etneo?

“Con questo spettacolo festeggio i miei vent’anni di collaborazione e di attività lavorativa con la Sicilia. Fui scelta, vent’anni fa,  da Tuccio Musumeci per la messa in scena de “L’aria del Continente”. Quando arrivai per la prima volta in Sicilia avevo un po’ di timore, perché della Sicilia come della mia Napoli raccontano solo il peggio e non è giusto. Sin dai miei primi passi sono stata accolta con l’amore di una famiglia; ricordo la dolcezza di Margherita Mignemi, mia grande amica, oppure la gentilezza di Raffaella ed Eliana Esposito o l’immenso amore della famiglia Musumeci, che mi accolse con infinita gioia creando un vero rapporto familiare e non solo lavorativo. Il mio appartamento era attiguo a quello di Tuccio e ho vissuto con loro gli anni più belli ed intensi dei suoi figli e della mia carriera. Ho lavorato con Pippo Pattavina, Miko Magistro, Enrico Guarneri, Salvo La Rosa, Pippo Baudo, i fratelli Salgari. Vivere e lavorare in Sicilia è come stare a casa, vivo bene a Catania, mi piace. Questa terra mi ha sempre dato tanta energia positiva e ogni volta che la Sicilia chiama Napoli, rispondo sempre con grande piacere. Sono felice di essere nuovamente tornata nella mia seconda patria”.

In Teatro, al Cinema, in tv ha interpretato ruoli forti e passionali, ma nella realtà chi è Rosa Miranda?

“Come dico in questo copione Rosa Miranda è una donna forte, che dietro ad un’apparente corazza nasconde delle fragilità. Sono una persona molto umile, per me, la mia più grande qualità. Ho lavorato con grandi attori come Isa Danieli, Luca De Filippo, Vincenzo Salemme, Giacomo Rizzo, Lino Marcelli e Mario Merola che mi hanno insegnato tanto e mi hanno trasmesso l’umiltà dei grandi maestri”

È stata spesso partner artistica di Mario Merola. Possiamo avere un suo ricordo?

“Io sono molto legata al Maestro Merola, non solo lavorativamente, perché sono stata per diciassette anni sua nuora. Sono stata sposata con il figlio Roberto e ho avuto modo di vivere Merola come uomo, padre, amico e maestro. Mi ha dato moltissimo, ha avuto modo d’insegnarmi tutto quello che una figlia, una donna, un’attrice può ricevere da un vero maestro come lui. Ho fatto, insieme a lui, le più belle trasmissioni televisive di tutti i tempi come Domenica In, Buona Domenica, Viva Napoli, Il Festival di Napoli … ho vissuto il periodo d’oro dei talk show e nutro grande affetto per lui. So che lassù dal cielo mi guarda con affetto, perché da giovanissima gli rubavo il mestiere ammirandolo dietro le quinte. Siamo stati in Canada, America, Australia abbiamo portato la sceneggiata napoletana in giro per il mondo. Mi ha dato tanto, ma riceveva tanto da me. Quando andavo in tv con lui vedevo e sentivo il grande amore del pubblico”.

Lei è stata un’intensa e passionale ‘Gna Pina ne La Lupa di Giovanni Verga e una compagna di viaggio nello show di Rai 1, “La Famiglia Salemme Show”, con l’istrionico Salemme. Come riesce a passare con grande facilità da un ruolo drammatico ad uno brillante?

“Mi addentro nella vena autoironica e brillante con semplicità, anche se preferisco interpretare ruoli drammatici. Mi viene spontaneo immergermi in un ruolo e vivere le passioni di quel personaggio. All’età di dodici anni facevo Ifigenia, Medea, Antinea. Mi dividevo tra la scuola e il lavoro a teatro. Devo ringraziare mia madre, se oggi sono qui, perché “rubava” i soldi a mio padre per iscrivermi alla scuola di recitazione; già ad otto anni studiavo teatro”.

Quanto è difficile oggi portare uno spettacolo in giro?

“Il teatro vive un brutto momento, perché tutti questi tagli non aiutano. Difficilmente si propongono cose nuove o si dà spazio ai giovani. Non si capisce l’importanza del teatro”.

Prossimi impegni lavorativi?

“Quest’inverno e parte della primavera sarà dedicato “A Che Cosa Servono gli Uomini”, mentre in estate sarà proposto un musical che rappresenterà Napoli. Una Napoli ricca di cose belle, che omaggerà i personaggi che l’hanno resa famosa nel mondo come Pino Daniele, Eduardo De Crescenzo, Mario Merola, Renato Carosone,  Tony Esposito, Tullio De Piscopo, Enzo Gragnaniello, Roberto Murolo”.

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