Ha 23 anni, la voce ancora un po’ acerba da bambina, ma quando tiene in mano una spada ruba la scena a colleghe di ben più lunga esperienza. Rossella Fiamingo, di San Giovanni la Punta (Ct), oro nella spada individuale ai mondiali di Kazan 2014, è tra le ultime new entry nell’albo delle campionesse azzurre. Atleta di rigore in pedana, ragazza solare e sexy fuori sala, il suo trionfo è stato storico perché in grado di riportare un titolo che in Italia mancava da 20 anni. E ora che ha assaporato il dolce gusto della vittoria è decisa a sfamare la sua fame di podio il prima possibile.
Rossella Fiamingo
Sono passati tre mesi dalla conquista di quell’oro. Metabolizzato la vittoria?
“Sì, e solo adesso mi rendo conto di quello che ho fatto. Un risultato che nessuno mi potrà mai togliere, me lo sento completamente mio. Però ora ho fame di vincere un altro mondiale perché è stata un’esperienza troppo bella e non mi basta il ricordo, vorrei rinnovare quell’emozione indescrivibile. Quel mondiale mi ha lasciato tanto di buono e mi ha fatto capire qual è il segreto della vittoria e come impostare la testa in un ottica da vincente”.
Dopo un oro mondiale serve la medaglia olimpica. Pensa a Rio 2016?
“Mi sto allenando ma non ancora a ritmi altissimi. La stagione è molto lunga e, invece di iniziare a gennaio, si parte ora ad ottobre. Ad aprile ci sono le qualificazioni olimpiche e devo arrivare fresca. Però in palestra do sempre il massimo, sono la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via”.
Legatissima a Catania, continua sempre ad allenarsi alla Methodos di Sant’Agata Li Battiati. Come l’ha accolta la sua città di ritorno con una medaglia d’oro al collo?
“Quando sono atterrata avevo la sensazione che ci fosse una qualche sorpresa. In effetti ad accogliermi c’era un mare di gente, compagni di una vita e di sala alla Methodos. Davvero molto emozionante. Ho passato i giorni seguenti al telefono o in giro a ricevere premi e congratulazioni da parte dei concittadini. E poi anche il sindaco mi ha ricevuta in Comune”.
Si divide tra una sala di allenamento e un’aula universitaria per seguire il corso di laurea in Dietistica all’Università di Catania. Come concilia le due cose?
“È un po’ complicato anche perché la mia università pecca un po’ in organizzazione e io invece sono molto precisa. Tra gli allenamenti e le gare ho bisogno di seguire un calendario anche per lo studio, ma in facoltà capita che organizzino le lezioni e gli esami all’ultimo momento. Con un po’ di sacrificio riesco comunque a seguire e a dare le materie. È stancante ma ho scelto io di volerlo fare perché in futuro potrebbe servirmi e perché preferisco aprirmi più strade possibili”.
La scherma da anni ci sta dando grandi soddisfazioni, soprattutto quella siciliana. Come mai l’isola sforna cosi tanti campioni? Il segreto?
“Buona scuola e maestri molto validi. Ma noi abbiamo anche un carattere che ci differenzia dagli altri perché quando vogliamo una cosa la dobbiamo avere a tutti i costi. E questo nella mentalità di un’atleta è una cosa positiva. In più, con gli anni, soprattutto la scuola catanese è migliorata e c’è una crescita continua sia da parte degli atleti che dei maestri”.
Sulla pedana e con una spada in mano è fortissima. Su altri fronti, come l’amore, che armi usa?
“Nell’amore preferisco l’arma del sorriso. Se mi piace qualcuno non riesco ad essere diretta con le parole o con i gesti. Ma con il sorriso, gli occhi e lo sguardo riesco a farmi capire. Preferisco la dolcezza rispetto alla spavalderia che invece devo avere in pedana dove punto dritto all’obiettivo”.
E come mai è single?
(Ride). “È difficile facendo questa vita. Qui a casa non riesco a trovare un fidanzato perché sono sempre in giro. Magari lo troverò durante qualche viaggio, si siederà vicino a me e scatterà la scintilla. Ma c’è anche un’altra cosa. Soprattutto nel settore sportivo siamo abituati a vedere degli atleti quindi l’occhio si abitua a certe fisicità e diventa un po’ più critico. Ma di contro gli sportivi sono più uomini “di mondo” e dunque meno seri di altri ragazzi. Trovare una via di mezzo è difficilissimo”.
È diventata testimonial dell’Associazione San Marco, onlus di donatori volontari di sangue di Catania. Ci racconta di questo suo impegno nel sociale.
“Sì, la mia prossima vittoria è proprio a fianco della San Marco. Ho incontrato il dottor Maccarione, presidente dell’associazione, il giorno che il sindaco ci ha ricevuti in Comune. Vogliamo lanciare un segnale forte a tutti i cittadini catanesi, e non, affinché donino il sangue. È un gesto molto semplice ma che aiuta tantissimo. Stiamo programmando diversi incontri e una campagna in tv per sensibilizzare tutti a fare tutti questo grande gesto d’amore”.
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