Mancano pochi giorni alla XXII edizione de “La Festa per La Vita”, creata da Giovanni Zappulla e promossa dai gruppi Lions Acitrezza Verga, Rotary e Kiwanis insieme all’Accademia delle Belle Arti di Catania, alle testate giornalistiche “Sicilia e Donna” e “SiciliaJournal”, in onore di Laura Salafia. Continua il nostro incontro con gli attori che animeranno la sera del 19 luglio al banacher. Incontriamo l’attrice Valentina Ferrante, portavoce de la compagnia teatrale The Banned Theatre composta da Valerio Tambone, regista, Francesco Bernava, Nunzio Bonadonna, Giuseppe Brancato, Micaela De Grandi, Alice Ferlito, Valentina Ferrante, Emiliano Longo e Marco Spitaleri.
Cosa significa oggi per un attore prestare la propria immagine per una serata di solidarietà?
“L’attore è portatore di civiltà e la solidarietà è uno dei pilastri fondamentali della società civile. Senso civico e rispetto sono le basi per una convivenza solida. Credo che il mestiere dell’attore-autore trovi il motivo del proprio essere nella compenetrazione del dolore umano e diventi dunque portavoce ed espressione anche di quest’aspetto della nostra vita”.
Siete un gruppo di giovani attori animati dal sacro fuoco dell’arte quale sarà il vostro messaggio a Laura?
“La vita è l’unico bene che possediamo. Ammiro la forza di Laura Salafia. È un esempio e un modello da seguire per tutti. Manifestazioni di questo tipo servono ad aiutare i meno fortunati ed ogni volta che si aiuta qualcuno, anche con un piccolo gesto, si diventa migliori. Quello che è successo a Laura poteva accadere a chiunque e tutti, nessuno escluso, si devono impegnare affinchè la situazione cambi”.
Reduci dal Fringe Festival di Roma dove avete portato un testo, Dostoevskij Carnaval, difficile e di forte impatto. Come definireste l’esperienza romana?
“Sicuramente un bel momento. Il Fringe è un festival molto variegato; non c’era un solo stile teatrale ma diversi e tutti eterogenei tra loro. The Banned Theatre ha portato un spettacolo particolare raccogliendo vari consensi e tante manifestazioni d’affetto. Tutti sono rimasti entusiasti della nostra messa in scena che puntava l’attenzione a problemi reali inducendo il pubblico alla riflessione”
Adesso quali sono i progetti della Compagnia?
“Il 14 settembre saremo al Platamone con la versione integrale del Dostoevskij Carnaval mentre stiamo già pensando di mettere in scena un testo scritto e ideato dal nostro regista Valerio Tambone sulla Xenofobia”.
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