Si è registrato un sold out per l’Invulnerabile Tour di Francesco Tricarico a Catania. Il cantautore “papà” del famoso brano Io sono Francesco ha presentato sul palco del Ma i suoi 15 anni di musica e di successi.
Dopo il successo estivo, Tricarico ritorna nuovamente in Sicilia. Qual è il rapporto con la nostra isola?
“E’ una regione splendida, una grande isola. Mi piacciono gli isolani perché lo era anche mio padre. C’è qualcosa di curioso negli isolani e di affascinante nelle isole. La Sicilia è un luogo splendido di cultura, di tradizioni e di prospettive future e di energie vitali per i giovani”.
Cosa rappresenta la musica nella sua vita?
“E’ un linguaggio importantissimo. C’è sempre tanto da scoprire perché è eterea. Non ha forma, può non essere legata alla parola e aumentare la comunicazione. Trovo che sia poco trasmessa ai giovani. In Italia si dà poco valore all’insegnamento del linguaggio. A me ha permesso di dar forma, attraverso le canzoni, a diverse emozioni che ho vissuto. Riesco a organizzare il mio mondo”.
“Da un’idea, da una suggestione, da un’emozione. Da infiniti motivi. Principalmente è qualcosa che voglio ricordarmi o qualcosa che ho scoperto”.
Nel mondo della musica c’è ancora spazio per i giovani?
“La musica non può essere satura. I luoghi e le possibilità sono infinite. Indipendentemente se si diventa famosi o no, l’importante è saper suonare qualcosa. Con la musica ti puoi permettere di gridare. Se gridi per strada ti prendono per pazzo, ma se sali su un palco magari sei un grande artista. Ad un giovane direi di studiare la musica e se stessi. In questo momento ci vuole controllo e capire cosa si vuole fare. Quali sono le necessità per vivere e per stare bene. Tante certezze effimere stanno crollando, stiamo ritornando ai valori interiori. La musica può aiutare in questo perché ci sono diverse possibilità”.
Tra pochi giorni inizierà il Festival di Sanremo, che emozioni si porta delle sue partecipazioni e soprattutto ci ritornerebbe?
“E’ un grande palco, molto importante per la musica italiana. Sempre più lottizzato dai vari talent. Mi dispiace un po’. Ho un bellissimo ricordo e spero di ritornarci”.
A distanza di anni, è stata chiarita la polemica con Chiambretti durante il Sanremo 2010?
“In quel momento aveva un suo perché. Per me finisce lì. Le persone cambiano e mi auguro anche lui. Mi ricordo cosa disse Fiorello sulla vicenda, cioè che nei villaggi turistici era facile fare la battuta sulle persone che hanno difetti. Fiorello non lo faceva perché era intelligente e capiva che metteva in difficoltà quella persona. Chiambretti è un po’ il contrario”.
Progetti futuri?
“Sto cercando un lavoro in Comune, no no … sto scrivendo e stiamo girando con il tour e ci piace, perché la musica sta tornando alle origini. Il live è molto importante per un cantante”.
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