Prenderà il via il 2 maggio la nuova rassegna di spettacoli organizzata dal Centro Culture Comtemporanee Zo di Catania nell’ambito del cartellone “Altre Scene”. Performing Art è il nome scelto per i tre appuntamenti che saranno rappresentati fino al 23 maggio. Felicita Platania, responsabile organizzativa Zo, ha spiegato che le performing spazieranno dal circo contemporaneo, alla danza alle arti visive, coinvolgendo i tre linguaggi artistici. Tante sono le novità per la prossima stagione artistica, che si aprirà con lo spettacolo “Popcorn machine” che vedrà in scena My! Laica, artisti internazionali che condividono un senso d’umorismo assurdo e dadista, in un universo scenografico post-apocalittico. Suonano dal vivo e praticano il loro Kunst-cirque in modo da trascinare il pubblico in una confusione di sentimenti, azioni e stimoli. Uno spettacolo forte scenograficamente, paradossale e surreale nel carattere. Il 15 e 16 maggio andrà in scena “Grandi speranze” uno spettacolo nuovo e provocatorio, coerografato e diretto da Emma Scialfa. La compagnia MotoMimetico, coinvolgerà il pubblico nella condizione che vivono oggi gli artisti con una pay perview performance. Gli spettatori potranno partecipare ad una vera e propria compravendita delle gesta dei performers. Il 22 e 23 maggio sarà la volta di “Animal Spirits” a cura di Daniela Orlando e Umberto Naso, dove la carta sarà il materiale sovrano di ricerca. Il mondo animale con le sue innumerevoli forme e la sua energia ispirerà i contenuti. I giovani studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Catania rifletteranno sul rapporto degli umani con tutti gli altri “animali non umani”. Il Centro Zo per realizzare questi spettacoli ha creato una rete di collaborazioni tra artisti, molti dei quali siciliani ma con esperienza europea. “Abbiamo unito le nostre forze- spiega Silvio Parito della Compagnia Statale 114- tra associazioni, senza l’aiuto di enti pubblici. Cerchiamo di esportare questo modello collaborativo anche fuori dalla Sicilia”.
Come nasce l’idea del progetto Performing Art Fest?
“Altre Scene” è un progetto che curiamo da diversi anni ed è dedicato al teatro contemporaneo e di ricerca. Da questa edizione in poi, il nostro desiderio è quello di spaziare e di proporre al pubblico un viaggio nelle arti performative. Attraverso tre spettacoli diversi tra loro ci piace l’idea di far conoscere nuovi linguaggi e nuove esperienze. Al linguaggio della danza e del teatro, se ne mescoleranno altri: della musica, del circo contemporaneo e delle arti visive. Zo ha sempre proposto progetti di contaminazione. La rassegna normalmente si svolge in autunno, ma una novità della prossima edizione del festival sarà quella di avere una sezione specifica dedicata alle performing arts e ai linguaggi della danza contemporanea che verranno curati da Emma Scialfa.
Quanto c’è del suo gusto personale nello scegliere le rassegne da proporre al pubblico?
Il primo spettacolo dedicato al circo contemporaneo lo abbiamo scelto tra una serie di proposte che ci arrivano abitualmente. Abbiamo valutato positivamente l’impatto forte per il pubblico senza tralasciare la linea poetica. Proviamo a trovare una mediazione tra la domanda del pubblico e i nostri gusti. Non è una scelta facile. Dietro il nostro lavoro c’è una sorta di progetto pedagogico, perché facciamo un lavoro di educazione culturale e ci sforziamo di offrire dei percorsi diversi da quella che è l’offerta media del territorio. Da una parte accogliamo progetti di artisti che provengono da fuori, ma dall’altra sosteniamo anche le offerte degli artisti del nostro territorio. Gli altri due spettacoli sono il frutto di collaborazioni con compagnie e artisti da sempre legati a Zo, come Daniela Orlando, Umberto Naso ed Emma Scialfa. Altre Scene nasce dalla collaborazione tra Centro Zo e la compagnia Statale 114 e da questa edizione si avvarrà dell’apporto di MotoMimetico per la cura della sezione danza e arti performative.
Quali sono le maggiori difficoltà che incontra un manager che gestisce un centro culturale?
Le difficoltà sono tantissime, ma ci sono anche tante soddisfazioni. Le maggiori difficoltà sono di natura economica. Un’altra difficoltà è quella di raggiungere il pubblico giusto con un’offerta adatta. In questo momento di crisi economica e di valori il ruolo di chi fa cultura diventa importante. Ci aiuta il proporre spettacoli ricchi di contenuti. Questi hanno tanto seguito e il pubblico risponde sempre positivamente.
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