Ambasciatori del Gusto: ecco il pane con i grani siciliani


grani siciliani

Nei campi di Galati Mamertino, gli Ambasciatori del Gusto messinesi Francesco Arena, Lillo Freni e Pasquale Caliri hanno seminato i grani antichi siciliani con i quali producono il pane totalmente made in Sicily.
“Diamo una mano al grano” è il nome del progetto che, a distanza di 40 anni, ha fatto rinascere la coltivazione degli antichi grani siciliani nel

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Gli Ambasciatori del Gusto. Da sinistra Lillo Freni, Francesco Arena, Pasquale Caliri

piccolo comune nebroideo in provincia di Messina e dato nuovo impulso all’economia contadina.

Cinque varietà di grani siciliani

Nel dicembre del 2018, l’apicoltore Giacomo Emanuele ha coinvolto gli Ambasciatori del gusto messinesi e gli anziani del luogo, custodi delle antiche procedure di semina, i quali hanno ripulito venti ettari di terreno impiantando cinque varietà di grani siciliani: Perciasacchi, Senatore Cappelli, Bufala Nera, Maiorca e Russello.
I tre professionisti hanno seguito tutte le fasi, fino alla raccolta. Per la molitura è stato scelto un Molino a Patti dove è stata prodotta la farina utilizzata in panificazione, cucina e pasticceria.
Francesco Arena spiega: “Sono il primo ad utilizzare questa farina prodotta con russello, tumminia e maiorca, debole da lavorare, che richiede una buona maestria. Ho preparato il pane con l’autolisi, senza aggiunta di altre farine, in purezza, con una maturazione di 24 ore a temperatura controllata e sono molto soddisfatto del risultato. Il pane ha un profumo e un sapore eccezionale ed è molto leggero e digeribile”.

A dare i migliori risultati sono stati i grani perciasacchi e maiorca. A novembre scorso è stato fatta la nuova semina. Giacomo Emanuele a riguardo chiarisce: “Gli ettari di terreno seminati sono raddoppiati. Molti agricoltori hanno seguito il nostro esempio e stanno investendo sulla produzione dei grani antichi a Galati. Stiamo rimettendo in moto un’economia”.

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Francesco Arena con il pane appena sfornato

Il progetto continuerà, il prodotto è buono e la seconda semina sarà sicuramente qualitativamente migliore. Questa iniziativa per me ha un grande significato e dimostra l’attaccamento alla mia terra, bella e disgraziata. Mentre tutti vanno via dalla Sicilia e da Messina, noi restiamo, crediamo nelle sue grandi potenzialità e continueremo a scommettere sulla nostra terra. Si può fare un buon lavoro anche a Messina, basta metterci cuore e anima”.
Francesco Arena

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