La Fiat 500 della Polstrada di Caltagirone, con dentro un presepe in terracotta realizzato secondo i canoni dell’antica tradizione presepiale calatina, torna a rappresentare, anche quest’anno, una delle attrattive della “città della ceramica”. Si tratta di un originale binomio fra l’apprezzata terracotta di Caltagirone (frutto dell’opera di sapienti artigiani) e l’intramontabile auto della casa automobilistica torinese, ideato dal comandante della Polstrada calatina, Emilio Ruggieri (“Un mix – dice- che conferma la sua capacità attrattiva e diventa veicolo di promozione della nostra terra”), e fortemente voluto dal comandante del compartimento Sicilia orientale, Cosimo Maruccia. Un tributo significativo a due positivi esempi di “made in Italy”. L’auto – realizzazione del sugherificio “Sud Sugheri” di Francesco Montemagno, scenografia di Stefano Indigeno – è stata presentata nell’ atrio del palazzo municipale. Sosterà nei prossimi giorni in piazza Municipio, all’interno del”Villaggio di Natale”, il mercatino di prodotti legati alle festività natalizie allestito sino al 6 gennaio 2015.
La vettura sarà poi esposta in altri centri del Calatino in collaborazione con la Diocesi (rappresentata dal direttore dell’ufficio Beni culturali, don Fabio Raimondi) e, fra Natale e Capodanno, all’aeroporto Fontanarossa di Catania. Altro momento – clou sarà costituito dalla sua esposizione, il 17 e 18 dicembre, nella divisione Polizia stradale del ministero dell’Interno, a Roma: un “salto” nella Capitale, come testimonial sia della Polstrada, sia della ceramica “made in Caltagirone”. “Ancora una volta – rileva il sindaco Nicola Bonanno – il presepe in 500 della Polstrada si guadagna merita apprezzamenti. E ancora una volta la ceramica calatina e l’arte dei nostri maestri del presepe conquistano la ribalta nazionale, premiando il lavoro delle istituzioni impegnate nella valorizzazione della città e dell’area”. “Con questa iniziativa – afferma il comandante del Compartimento Maruccia – confermiamo la vicinanza della Polstrada al territorio e alla promozione delle sue bellezze, che si estrinseca pure attraverso l’attenzione alle sue peculiarità e a quanto di buono esso esprime in termini artistici e culturali”.
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