C’è chi non si scoraggia di fronte alla mancanza di lavoro. Arguti e volenterosi aspiranti lavoratori se ne inventano una più del diavolo. Ed ecco che spunta fuori una nuova professione: il codista.
“Impara l’arte e mettila da parte”, consiglia un vecchio detto, tuttavia oggi, forse, questo non basta più. Sempre più dilagante diventa l’esigenza di dover inventare un mestiere, soprattutto quando si è in possesso di una discreta dose d’inventiva accorpata ad un’altrettanta quantità di disperazione. Di lavoro, si sa, ne abbiamo poco. Quindi, oltre ad un’inversione di rotta che ha segnato un nuovo approccio nei riguardi dei vecchi mestieri, che da tempo erano stati bistrattati e delegati per lo più agli immigrati (agricoltore, colf, muratore), continuano a sbocciare idee per nuovi lavori. Occupazioni create ed irrorate dalla fantasia e dall’ingegno delle persone disoccupate che provano a sperimentarsi ogni giorno, prendendo ispirazione dalle opportunità che offre la società odierna e soprattutto basandosi sui bisogni richiesti dai contemporanei.
Il codista
Sapete cos’è un codista? Vi rispondiamo con un esempio: Quanti di noi, vittime delle infinite scartoffie burocratiche, hanno sognato di non dover più fare le noiosissime code alla posta, alla banca, o al supermercato? Ci ha pensato lui per primo, quasi due anni fa, il codista Giovanni Cafaro, ad offrirsi per fare la fila agli sportelli al posto degli altri, inventando un vero e proprio mestiere, imitato ormai da centinaia di altri disoccupati. Eppure Giovanni Cafaro è semplicemente un uomo di Milano, che
rimasto disoccupato all’età di 41 anni, pur avendo spedito centinaia di curricula, ha deciso di approfittare del tanto tempo libero a disposizione, sfruttandolo al meglio, e senza piangersi addosso. Inizialmente percepiva 10 euro l’ora, ma nel giro di poco tempo, ricercato da moltissime persone che avevano bisogno del suo aiuto, è riuscito a mantenersi e ad essere d’ispirazione per tanti altri che hanno deciso di provare, riuscendo a far dilagare questo nuovo lavoro, in altre città d’Italia come Torino, Bologna, Pavia. Cafaro ha inoltre organizzato un corso per codisti, che assicura l’assunzione con contratto nazionale ai 300 iscritti presentati a Milano. Ma il suo vero sogno è quello di aprire un’Accademia del codista per poter far entrare questa professione nel mercato del lavoro. Il messaggio che arriva è di “fare di necessità virtù”.
Qui potete trovare le disponibilità dei codisti in varie regioni italiane, insieme alla possibilità di offrivi voi stessi, mettendo un annuncio gratuitamente: http://www.incodaperte.it/
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