Ci hanno pensato in tanti, forse, a tornare al baratto, come forma di pagamento alternativo in questo periodo di crisi. Tra questi quattro ragazze di Catania, Alessandra Cosentino, Chiara Leanti, Laura Lo Faro, Chiara Picone hanno creato un evento a cadenza mensile, dove chiunque voglia acquistare una postazione, a prezzi modici, può barattare o
vendere la propria merce. L’idea, nata da un’amichevole chiacchierata sull’irresistibile pesantezza di abiti e oggettini vari e inutilizzati, si è innestata ed allargata sempre più, fino ad arrivare all’ultimo appuntamento di Barattè dello scorso ottobre. Quaranta in media le postazioni prenotate ormai, nei locali, che spesso variano (Ostello degli Elefanti, Mercati Generali, Industriae), e che sono stati scelti man mano più spaziosi per soddisfare la crescente offerta. L’evento, infatti, ormai non si accontenta di riproporre il semplice mercatino delle pulci, ma ha trovato una sua forma specifica che unisce l’aperitivo e l’happy hour, realizzato e cucinato dalle ideatrici stesse, accompagnato e immerso nell’atmosfera musicale che arricchisce il momento del baratto. Le ragazze, che inventando questa festa del riciclo sono riuscite a crearsi anche forme d’introito mensile, si occupano di curare ogni aspetto, dalla grafica delle locandine pubblicitarie alla pagina facebook. Proprio i social media sono punti base per l’iscrizione e la partecipazione al baratto. Nato inizialmente dal passaparola tra amiche, il Barattè oggi riesce a contare circa 300 partecipanti ogni mese, diventando per alcuni fedeli, un appuntamento fisso ed atteso. Cosa si può barattare? Di tutto. Non s’impongono vincoli all’inventiva e alla necessità. Vecchi vestiti o nuovi abiti quasi mai utilizzati, scarpe, attrezzature sportive, vinili, anelli, bigiotteria, fumetti, libri. Si ha la possibilità di barattare con la roba che non si usa più o comprare a prezzi stracciati. E se non si è trovato nulla, “niente paura,- assicurano le ragazze – si è avuta comunque la possibilità di passare una domenica pomeriggio in allegria, fra tanta gente, con buona musica e piatti squisiti”.
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