Nuova opportunità per micro e piccole imprese già costituite da non più di un anno o in procinto di farlo, basta che ad esserne soci siano in maggioranza numerica giovani tra i 18 e i 35 anni o donne. Non è la prima volta che si parla di imprenditoria giovanile e femminile, anzi, ma la situazione attuale è un po’ cambiata, sia per tipologia di agevolazioni sia per tipologia di progetti che si vuole incoraggiare. Dall’analisi delle esperienze passate, è emerso forte e chiaro che non basta assolutamente ricevere dei finanziamenti, in passato spesso a fondo perduto, per mettere su imprese valide e destinate alla sostenibilità futura e ad avere un impatto positivo sul contesto in cui si inseriscono. Ecco perché un’attenzione tutta particolare viene data oggi a questo nuovo programma, a due mesi dal suo avvio ufficiale, da chi a Catania e Siracusa si occupa di servizi di accompagnamento e a volte anche finanziari per chi vuole fare impresa, a prescindere dalla forma societaria che le si darà. Parliamo dell’incubatore di
impresa Vulcanic, presente a Catania da marzo 2015, e Impact HUB Siracusa, di ConfCooperative e del nascituro programma nazionale CoopUp presente a Catania e in Sicilia grazie all’accordo fra queste realtà. Venerdì scorso, in una sala piena di giovani e donne, nella sede di Vulcanìc, in viale Africa 31, referenti di Confcooperative (nelle persone del presidente Luciano Ventura e di Silvia Molina, referente per il Centro Assistenza Tecnica) e di Vulcanic (la presidentessa Stena Paternò, il responsabile progetti Europa Salvo Fallica, i moderatori Mirko Viola e Maria Clotilde Notabartolo) hanno presentato nel dettaglio il programma di agevolazioni INVITALIA (www.invitalia.it) a sostegno della creazione di nuove imprese per donne e giovani che, con procedura a sportello (nessuna scadenza, si chiude quando tutti i fondi vengono erogati in base alla presentazione e valutazione dei piani di impresa in ordine cronologico), prenderà avvio a partire dal 13 gennaio 2016 e prevede l’erogazione totale di 50 milioni di euro a tale scopo. Le agevolazioni prevedono un finanziamento agevolato a tasso zero della durata massima di 8 anni, che può coprire fino al 75% delle spese totali; alle imprese il compito di garantire la restante copertura finanziaria (con fondi propri o con ulteriore finanziamento esterno). Le iniziative finanziabili hanno margini ampi e possono sintetizzarsi per grosse linee in produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, commercio di beni e servizi, e turismo. Molto chiaramente, però, sono incoraggiati dei settori considerati dal programma di particolare rilevanza, quali le attività turistico-culturali e l’innovazione sociale. Quest’ultima, generatrice di grandi confronti, considerata la difficoltà ancora presente a più livelli di darne una definizione precisa. Chiarificatore a tal proposito l’intervento di Rosario Sapienza di Impact Hub, che ha cercato sinteticamente di spiegare ai presenti da dove deriva questa esigenza di innovazione sociale e come la si può inquadrare. “L’innovazione sociale nasce dall’attuale gap creatosi tra l’incremento dei bisogni sociali e il decremento delle spese pubbliche nel sociale. Un’iniziativa che voglia rispondere a tale gap, può farlo attraverso azioni di innovazione ambientale, sociale (volte all’inclusione di tutte le fasce presenti, soprattutto le più marginali) e di processo (si cambia il modo di fare le cose per ottimizzarne a più livelli l’impatto, vedi la gestione del lavoro…). Tale logica cerca di seguire quanto si sta muovendo a livello europeo, e la promozione delle cosiddette SmartCity”.
Tornando ai soggetti beneficiari di questa iniziativa a favore dell’imprenditoria, è evidente, anche dagli interventi dei numerosi partecipanti all’incontro di venerdì, che le idee ci sono ma hanno bisogno di chi aiuti a trasformarle in veri e propri progetti, con tanto di valide analisi del contesto, business plan e valutazioni su impatto e sostenibilità. Ed è proprio questa l’opportunità, in parte nuova, offerta da Vulcanic a Catania, così come presentata dalla sua presidentessa Stena Paternò. “Noi lavoriamo a partire dalle idee, proponendo programmi di incubazione rivolti a valutare la sostenibilità economica a lungo termine dei progetti imprenditoriali e la loro capacità di creare impatto nell’ambito della comunità di riferimento. Vulcanic nasce proprio dalla volontà comune di Impact Hub Siracusa ed Etna Hi-Tech di creare un luogo in cui promuovere, accogliere e sostenere progetti d’innovazione sociale digitale e dove la tecnologia possa essere considerata uno strumento al servizio dei bisogni sociali e dello sviluppo del territorio. Da questa volontà di legarsi al territorio nascono diversi partenariati, tra cui quello con ConfCooperative, che ha ufficialmente aperto lo sportello dedicato alle start-up in ambito di impresa sociale e cooperativa, presso la nostra sede di Catania”. Insomma, i fondi per l’imprenditoria sembrano esserci (con tutte le diffidenze del caso relative alle tempistiche) e c’è anche chi può aiutare a rendere l’idea progetto, e il progetto impresa… spazio alle idee e lavoriamoci su.
Il link alle slide dell’incontro sull’imprenditoria dove si spiegano i dettagli dell’iniziativa di INVITALIA:
http://www.slideshare.net/vulcanic/nuove-imprese-a-tasso-zero-per-giovani-e-donne
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