L’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro rende ufficiale i dati del primo trimestre dell’anno evidenziando che in Sicilia il 100% di immigrati risulta occupato di cui il 50,3% è in regola, la restante parte in nero. Mentre nell’isola i siciliani che risultano con regolare contratto di lavoro ammontano al 39,9%, il dato più basso in Italia. Così come il tasso di disoccupazione degli immigrati, 20,8%, risulta più basso di quello dei siciliani (22,2%) analogamente a quello di inattività: 36,5% contro 48,7%. L’ipotesi avanzata dall’Osservatorio è che “la parte di popolazione straniera ufficialmente non occupata o inattiva in realtà lavori in nero, altrimenti si trasferirebbe altrove”.
l’Osservatorio presenta il mercato del lavoro in Sicilia come il peggiore d’ItaliaNel periodo preso in considerazione, la popolazione siciliana in età lavorativa è diminuita da 3 milioni e 334 mila a 3 milioni e 317 mila unità (-17mila, -0,5%); gli occupati sono aumentati di 34mila soggetti (da 1 milione e 289 mila a 1 milione e 323 mila, +2,6%), fenomeno frutto del calo dei disoccupati di 14mila unità (da 391mila a 378mila, -3,5%) e dei 36mila inattivi che sono entrati a far parte delle forze lavoro e hanno subito trovato un posto, facendo scendere il complesso degli inattivi da 1 milione e 654 mila a 1 milione e 617 mila componenti (-2,2%). Ma fra questi vi sono 332mila donne e 259mila uomini che vorrebbero lavorare se si presentasse un’occasione, che sono “scoraggiati” e non si rivolgono ai centri per l’impiego non ritenendoli efficaci e che probabilmente per vivere si adattano a svolgere lavori non regolari.
“Contro il lavoro nero, anche in Sicilia, grazie anche alla nostra mediazione, si attiva finalmente l’Ispettorato unico nazionale – annuncia Vincenzo Silvestri, vicepresidente nazionale dei Consulenti del lavoro – . Stato e Regione hanno raggiunto la necessaria intesa e la relativa convenzione per coordinare l’attività di tutti gli ispettori di Inps, Inail e
Regione sarà firmata dopodomani, giovedì 13, a Palermo”.
Fra le anomalie rilevate dall’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro c’è anche l’aumento esponenziale, da metà 2015 (+5,8%) a fine 2015 (+16,5%) e anche nel primo trimestre 2016 (+1,5%) degli assunti a part time, dei quali l’aumento di quelli involontari varia dal 35,1% del secondo trimestre 2015 al 10,2% del primo trimestre 2016, soprattutto fra gli uomini: dato che segnala possibili fenomeni di lavoro grigio.
Dunque, l’Osservatorio presenta il mercato del lavoro in Sicilia come il peggiore d’Italia: il tasso d’occupazione del 39,9% è inferiore di 2 punti rispetto alla media del Mezzogiorno (42,3%), di 25 punti rispetto al tasso medio del Nord (65%) e di 21 punti rispetto al Centro; il tasso di disoccupazione del 22,2% è di gran lunga superiore alla media nazionale (12,3%) e quello dei giovani (59,7%), il più elevato dopo la Sardegna, è maggiore di 6 punti alla media del Sud, di 30 punti del Nord e di 40 punti rispetto al Veneto che conta il 19,4%, il più basso indice d’Italia. E’ il più alto d’Italia anche l’indice di disoccupazione di lunga durata (65,4%), che evidenzia un funzionamento distorto dei meccanismi d’incontro fra domanda e offerta di lavoro.
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