Le ex carceri di Lipari da colonia penale a contenitore di segni e sogni mediterranei (gallery)


Lipari (ME), Castello e Parco Archeologico Eoliano, ph. Nifosì, LGT
Lipari -veduta del castello

Da colonia penale e luogo di confino per dissidenti politici a straordinario contenitore d’arte – quella di ieri e quella di oggi – in mezzo al mare, nel cuore del Mediterraneo. Succede al Castello di Lipari dove si è naugurato oggi il festival “Segni e sogni del Mediterraneo” , primo step di “Mare Eolie”, progetto biennale intorno all’  arte contemporanea ospitato nell’area fortificata del Castello, già sede del prestigioso Museo Archeologico Bernabò Brea.

Nel corso del festival, infatti, sarà inaugurato domenica 7 settembre, negli spazi delle ex Carceri del Castello, il primo nucleo della collezione permanente di arte contemporanea prevista dal progetto. In mostra opere e allestimenti – alcuni site specific, concepiti cioè proprio ispirandosi al genius loci delle ex Carceri – realizzati da Matteo Basilé, Tahar Ben Jelloun, Ettore de Conciliis con Alex Caminiti, Teresa Emanuele, Ernesto Lamagna, Igor Mitoraj, Piero Pizzi Cannella, Fabrizio Plessi e Maurizio Savini. L’esposizione nelle Ex Carceri sarà anche un’anteprima della grande mostra “Mare Motus. Eolie 1950/2015” – a cura di Lea Mattarella e Lorenzo Zichichi – in programma a Lipari nella primavera del prossimo anno.

L’inaugurazione di domenica sarà preceduta da due giorni di dibattiti dedicati al mondo dell’arte contemporanea e ai suoi protagonisti. Nello scenario del Teatro del Castello, moderati dallo scrittore Tahar Ben Jelloun, dal 5 al 7 settembre si confronteranno critici d’arte, giornalisti di settore, esperti di case d’asta internazionali e gli stessi artisti che all’iniziativa hanno destinato le proprie opere.

“Mare Eolie” nasce dal progetto “Centro per l’Arte Contemporanea nel Parco Archeologico delle Isole Eolie e Rassegna Internazionale Eolie” dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. E’ stato curato dall’architetto Michele Benfari e dall’archeologa Maria Chiara Martinelli e finanziato dall’Unione Europea con una misura dei Fondi PO-FESR 2007-2013 specificatamente dedicati alla conoscenza dell’arte contemporanea. Il progetto è gestito da un’associazione temporanea di imprese (ATI) che si è aggiudicata la gara: la capofila Syremont responsabile degli interventi architettonici e impiantistici, il Cigno, che progetta e coordina le mostre e gli eventi, e Arte’m, responsabile dell’identità, della comunicazione e dell’editoria.

 

Articolo Precedente Torna Corti in Cortile, cortometraggi, documentari e book trailer
Articolo Successivo Riuscita la traversata a nuoto e in solitaria dello Stretto di Messina

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *