Volere celebrare un evento significativo o l’inizio di una fase importante della propria vita, oppure voler semplicemente arricchire il proprio corpo di un elemento decorativo sono i motivi principali di chi decide di tatuarsi in maniera indelebile; gli stessi, che hanno spinto molti appassionati a far decorare la propria pelle dagli artisti presenti alla prima Tattoo Convention Catania,
tenutasi al Palaghiaccio sabato e domenica scorsi.
Girando tra i vari stand l’attenzione è stata subito catturata dai colori accesi e dalle sfumature dei disegni proposti in catalogo dai tatuatori, che in molti casi rimandano a tradizioni culturali antiche, tradizioni che rivivono anche attraverso le tecniche utilizzate per realizzarli. Un esempio, è la tebori di Horimomo, una tecnica molto dolorosa usata dall’artista giapponese presente alla convention, per realizzare i vari tatuaggi. Attraverso sottili aghi metallici, fissati all’estremità di una bacchetta che faceva scorrere obliquamente avanti e indietro, introduceva nella pelle sostanze di diversa natura chimica e di colore diverso dando lentamente vita all’elemento decorativo.
Gli unicorni, le bambole e le gemme preziose di Amanda Toy ,invece, hanno cambiato totalmente atmosfera trascinando il visitatore in un mondo fiabesco e multi colorato, un’allusione all’immaginario ludico dal quale l’artista trae anche il suo nome. Mentre, Amalia Migliorati, con le sue atmosfere retrò, ha portato il visitatore ancora una volta indietro nel tempo. È chiaro che sono solo alcuni dei 100 tatuatori che hanno preso parte alla kermesse. Molti di questi hanno partecipato al contest “best of the
day”, durante il quale è stato assegnato il titolo di migliore tatuaggio del giorno al palermitano Michele Ruvolo e a Gabriele Pais, rispettivamente nella giornata di sabato e di domenica. Passando da un contest a un altro, quello organizzato dal Circo dei Tatuatori, “Express 999”, ha voluto promuovere l’arte del disegno nelle varie sfaccettature amalgamando tre diverse forme espressive: quella dei writers, dei tatuatori e dei disegnatori. Il progetto, che prende il nome da un famoso cartone animato giapponese, ha coinvolto ogni partecipante nella decorazione di un supporto sagomato a forma di vagone ferroviario dalle dimensioni di cinquanta per dieci centimetri, utilizzando varie tecniche. Tutti i vagoni prodotti sono stati poi esposti durante la Tattoo Convention.
Una vera e propria festa delle nuove frontiere dell’arte quindi la kermesse catanese, arricchita ulteriormente dalla selezione musicale del dj ingaggiato per l’occasione che ha riscaldato l’atmosfera in vista del party in seconda serata.
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