Termini Imerese, riapre lo stabilimento ex Fiat


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Dopo cinque anni fatti di incertezze, proteste e ammortizzatori sociali gli operai e gli abitanti di Termini Imerese salutano il nuovo inizio dell’ex Fiat. Si tratta di un piano d’investimento, lanciato dalla Blutec, l’azienda che ha preso in gestione gli stabilimenti siciliani e siglato con Invitalia. Il piano prevede una prima fase dedicata all’avvio della produzione di componenti auto e per la quale sono stati stanziati 98,5 milioni, di cui 71 concessi dallo Stato e dalla Regione Sicilia;  mentre una seconda fase, per la quale si attende un progetto definitivo di 200 milioni, riguarderà la

Lo stabilimento di Termini Imerese
Lo stabilimento di Termini Imerese

produzione di modelli di auto ibride ed elettriche. Contemporaneamente , si procederà a un progressivo impiego degli operai stimando di impiegare entro la fine dell’anno circa 250 lavoratori. L’obiettivo è raggiungere il pieno impiego entro il 2018, quando la produzione delle auto sarà a regime e si prevede il riassorbimento dei 700 metalmeccanici rimasti senza lavoro. “E’ un altro impegno che rispettiamo – sottolinea il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta – Avevo  affermato che prima della conclusione del mio mandato, lo stabilimento di Termini Imerese avrebbe riaperto e cosi è stato, un obiettivo difficilissimo, una delle scommesse che mostrano una Sicilia che riparte con la sua nuova autovettura. In tre anni di scommesse ne abbiamo vinte tante, nel 2015 per prima volta abbiamo avuto un incremento di posti di lavoro, 32.000 in più, nello stesso anno abbiamo registrato la crescita del PIL +0,4, la certificazione dei fondi europei e l’avvio nuova programmazione. Tra giugno e settembre, tutti i bandi  saranno pubblicati”.

Termini Imerese, cauti i sindacati

Cauto ottimismo dei sindacati Fim, Fiom e Uilm che pur plaudendo al raggiungimento di questo obiettivo, attendono la riconferma della cassa integrazione, scaduta il 31 marzo,  per gli operai ex Fiat al momento rimasti a casa, e della cig in deroga per un centinaio di lavoratori dell’indotto. Ma, soprattutto, la presentazione del piano industriale definitivo.

Articolo scritto da Anastasia Viola

 

 

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