L’ultima collezione dello stilista siciliano Marco Strano si chiama Bianche trame ed è una dedica alla donna “vera” e mediterranea. Nelle sei sale del Palazzo Manganelli a Catania si è svolto il defilè del couturier catanese. In passerella 59 abiti della collezione 2020 di cui 31 couture e 28 sposa. In sala oltre 550 ospiti tra giornalisti, fashion blogger, influencer. Tra gli ospiti anche l’attrice Lucia Sardo.
Anche nella selezione delle modelle c’è qualcosa di inusuale che ha determinato la scelta di Marco Strano, che valica i confini canonizzati e non teme di mostrare decolleté e fianchi più pronunciati, appunto più mediterranei. Corpi e abiti che irrompono con una sensualità prorompente, senza perdere quella leggiadria, quell’armonia tratteggiata con linee ora morbide ora rigide su sete decorate di foglie di acanto e rose o trattenuta come in un abbraccio da reti realizzate a mano ad uncinetto, col macramè, il pizzo, il tombolo siciliano.
Un filo ideale tra Oriente e Occidente
La mediterraneità esaltata da Marco Strano rimanda ai ricordi di un viaggio fisico e dell’anima in un affacciarsi e tornare tra Oriente e Occidente. Così come spiega lo stilista:
“È la mia Istanbul che ho voluto raccontarvi in un sottile filo conduttore che lega colori, sensazioni, linee con la Sicilia. Perfino in quelle sagome morbide e in quelle vesti nere, indossate dalle donne di fede islamica, c’è tanto di una Sicilia dimenticata.E se per il wedding la novità 2020 è appunto la morbidezza, per la linea couture lo è il colore nero, usato per la prima volta con ben 4 proposte. Un nero che cela un’esplosione di colori, sottili veli sotto cui si intravedono abiti in tessuti preziosi da tinte sgargianti. Il volume leggero degli abiti dona loro una femminilità altera e quasi snob che permette di leggere meglio tutte le trame che compongono l’abito. Cosi come per gli abiti, i caban di tulle impalpabile velano gli abiti di pizzo chantilly e rebrodé francese”.
Bianche trame
Il leit motiv della collezione “Bianche trame” è l’idea di commistione tra tessuti, colori, decori e tecniche tradizionali tratteggiate con linee moderne: e così, il pizzo sangallo sposa il macramè fiorito o geometrico. La garza di seta è inframezzata col pizzo ad uncinetto. Insoliti ed armoniosi contrasti pervadono la collezione. Le trame delle reti si intrecciano con i fiori di rafia, di cotone o di seta, creando suggestioni che raccontano i giardini segreti degli antichi palazzi. La madreperla è ricamata come un intarsio sui corpetti in trine di cotone o in veletta. L’oro è una pennellata leggera che accentua i contorni delle rose dipinte a mano sull’organza di seta e la trama di una rete fiorita. Il verde è una macchia che vibra, chiaro nelle foglie dei mughetti ricamati su una rete dì chantilly, o scuro nelle foglie delle rose sospese in un velo a mantilla. Il colore bianco che illumina la collezione ha un profumo che sa di spezie e di corone fiorite.
Il make up e l’hairstyle
E sulla stessa idea, le proposte del make-up artist Orazio Tomarchio, fondatore de “La Truccheria Cherie” oltre a curare il make up delle modelle, ha presentato la sua ultima creazione, un rossetto che prende il nome dal titolo della collezione, in una nuance nude, senza alcun punto di rosa. Un nudo che avvolge le labbra e ne definisce i contorni. Un evento, organizzato da Mas Communication, che ha visto un altro grande protagonista, lo chef Seby Sorbello, patron del Sabir Gourmanderie e cooking out catering, che ha deliziato i palati degli ospiti con due finger food decorati con pizzi e ricami in forma di cialde dolci e salate. In abbinamento, il cerasuolo di Vittoria di Valle delle Ferle e il bianco Cantine I Carrozza.
L’hairstyle è di Roberto Napoli e Alfio Reitano per Compagnia della Bellezza, lo styling della sfilata è curato da Salvo Presti mentre la regia firmata da Mario Gazzo per Magam. Video art line, Marcello Panebianco, media partner: Sudlook, Melania Millesi Wedding planner, Gino cosentino Events tecnology.
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