CATANIA. Per il suo ingresso nel mondo della lirica vestì i panni della fatale sacerdotessa druidica. Un compito arduo per la giovane Fiorenza Cedolins chiamata ad interpretare il ruolo che fu negli anni di Giuditta Pasta, Maria Malibran, Claudia Muzio e Maria Callas. Ancora una dilettante ma dalla voce fascinosa e dalla statuaria bellezza. Era il 1999 e il Teatro Bellini salutava la fine del secolo con una recita della belliniana Norma.
Oggi il soprano torna a Catania, dopo aver girato e cantato nei teatri di tutto il mondo, per ricevere il premio “Bellini d’Oro”. La cerimonia di consegna della XXVI edizione si svolgerà il 15 dicembre alle 20 al Teatro Sangiorgi.
La manifestazione è promossa e organizzata dalla Scam-Società Catanese amici della Musica, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Provincia Regionale di Catania e la collaborazione del Teatro Massimo Bellini.
La commissione che le ha assegnato il riconoscimento non ha avuto dubbi: in poco più di dieci anni “Fiorenza Cedolins è stata la sola cantante italiana a portare nei cinque continenti il peso, per lei meraviglioso, di uno dei più difficili ruoli del repertorio operistico”.
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