Da indimenticabile esempio del’imprenditoria locale del primo novecento (molino, pastificio, distilleria con esportazioni fino agli Stati Uniti), l’ex Stabilimento Monaco di Misterbianco si candida a diventare “cittadella dell’arte”. Imponenti lavori di recupero architettonico (2,5 milioni di euro) ne consentono adesso la piena fruizione e funzionalità, almeno di una importante parte, nei locali sono già ospitati i monumentali costumi del famoso Carnevale, al piano superiore invece sono esposte ben tre collezioni: “Prime di copertina”, “Ceramisti oggi”, “Madre terra”, una personale dell’artigiano artista paternese Barbaro Messina, inventore della tecnica della ceramizzazione sulla pietra lavica.
Mostre realizzate su progetto di Giovanni Mirulla, imprenditore nel campo dell’editoria e dell’artigianato di qualità, e grazie ala disponibilità del’Amministrazione comunale, con in testa l’assessore ai Grandi Eventi Franco Galasso e la dottoressa Rosa Vitanza. Le mostre, che hanno registrato un’importante ritorno di pubblico, sono state prorogate fino ai 5 febbraio per poter essere visitate anche dagli studenti degli istituti superiori ad indirizzo artistico.
L’annuncio è stato dato in occasione del convegno “L’economia dell’arte”, ospitato sempre nei locali dello Stabilimento Monaco, nel corso del quale si sono confronti qualificati “addetti al lavori”: dallo stesso Barbaro Messina, il critico d’arte Luciano Marziano, componente del comitato di direzione delle riviste specializzate D’A e La ceramica antica e moderna, a Nico Torrisi, vice presidente nazionale di FederAlberghi, a Salvatore Zinna, consulente del Comune di Misterbianco, per il quale la vasta area commerciale deve essere rifunzionalizzata nell’ottica di creare un collegamento diretto con il centro storico.
Botteghe aperte e “cittadella dell’arte”, ha concluso Mirulla, sarebbero un’attrattiva turistica e culturale di grande valenza, opportunità di rilancio per il settore del’artigianato e per l’indotto del turismo.
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