Se n’è andato con l’arrivo della primavera il maestro Domenico Di Mauro, detto Minicu, celebre pittore di carretti siciliani, che tra poco avrebbe compiuto 103 anni. Era nato, infatti, il 4 aprile 1913 a Guardia, frazione di Acireale (CT). I funerali del pittore, rinomato a livello nazionale, si svolgeranno domani alle 16 presso la Matrice di Aci Sant’Antonio, il paese dove ha sempre vissuto e di cui è stato anche consigliere comunale e amministratore. Le opere di Domenico Di Mauro avevano conquistato spazi espositivi nelle gallerie più famose: New York, Londra, Parigi, Milano. Lungo il suo secolo di vita l’artista aveva stretto intensi rapporti di amicizia con intellettuali e scrittori dal calibro di Carlo Levi e Salvatore Quasimodo e il suo atelier è stato visitato da Pier Paolo Pasolini, re Gustavo, Salvatore Fiume, Andrea Zanzotto. Lui, che aveva cominciato la sua professione ad appena dodici anni, era arrivato ad essere iscritto, come primo tra i sei artisti del carretto siciliano, figuranti nel Registro delle Eredità immateriali della Regione siciliana, Libro dei Tesori umani viventi, su richiesta della Provincia di Catania. I videomaker Maria Aloisi e Giuseppe Distefano lo scorso anno avevano raccontato la storia artistica di Domanico Di Mauro e della sua allieva Alice Valenti in un documentario dal titolo C’era ‘na vota – Accussì accumenciunu i favuli, dove si ripercorrono i ricordi, ancora lucidi, dell’artista. Domenico cominciò con il trasferimento ad Aci Sant’Antonio nella bottega di uno zio, Vincenzo Di Mauro dove imparò a mescolare i colori e dove apprese velocemente il mestiere grazie al quale dopo due anni dopo ebbe la prima vera occasione di guadagno a Furci Siculo e Santa Teresa Riva. A sedici anni fu assunto poi da Giuseppe Zappalà, proprietario di tre botteghe. Domenico fu destinato a quella di via Tito, dove s’innamorò della figlia del proprietario. Da lì una vita di successi che l’hanno mantenuto, però, socialista per tutta la vita. Il maestro Di Mauro raffigurava infatti vite eccezionali, eroi e personaggi che sovrastano l’uomo comune, sognando sempre un mondo di eguaglianza. Delle sue opere, nonostante l’età diceva: “Ancora fazzu miracoli”.
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