“C’è un proliferare di sigle improbabili, di falsi ordini cavallereschi che spesso non sono altro che associazioni a delinquere. Prima raggiravano qualche ingenuo con titoli e attestati privi di qualsiasi valore, adesso in cambio di denaro promettono addirittura posti di lavoro”. Lo ha dichiarato Giovanni Mirulla, delegato regionale dell’Anioc, a conclusione della “tappa” siciliana del 40° Convegno nazionale dell’ Associazione Nazionale Insigniti Ordini Cavallereschi, che raggruppa solo gli insigniti di ordini riconosciuti dalla Repubblica Italiana.
“Ho invitato i nostro soci presenti in tutto il territorio siciliano a segnalare ai delegati provinciali, e questi a denunciare alle forze di polizia, l’eventuale presenza di non meglio qualificate associazioni che si spacciano per ordini cavallereschi e propongono, naturalmente dietro compenso di denaro, onorificenze prive di qualsiasi presupposto. Lo sfoggio di mantelli, spade e altri accessori da cavaliere è assolutamente fine a se stesso”, ha concluso Mirulla.
L’Anioc, fondata nel 1949, ha concluso ieri a Catania il suo 40° convegno nazionale. I delegati oggi e domani sono a Malta dove incontreranno le massime autorità istituzionali dell’Isola dei cavalieri. “E’ un pellegrinaggio alle origine della nostra storia. L’Anioc non a caso ha nel proprio stemma la croce ottagonale di Malta”, ha sottolineato il conte Maurizio Monzani, segretario generale dell’associazione.
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