Sarebbe atavica la questione, risolta non saprei, piuttosto, sopita, direi. Ma ecco che dopo “petaloso” ritorna il tormentone e certo la Crusca di nuovo si pronuncia: «Propendo per la forma arancino, di solito i diminutivi vanno al maschile». Così avrebbe detto Francesco Sabatini, onorario presidente dell’Accademia, interrogato ad hoc durante la presentazione –proprio a Palermo- del suo ultimo libro Conosco la mia lingua.
Noto è che sarebbero gli Arabi i padri della ricetta e leggendo Stefania Iannizzotto, consulente dell’Accademia della Crusca, apprendiamo che «tutte le polpette tondeggianti nel mondo arabo prendevano il nome dalla frutta a cui potevano essere assimilate per forma e dimensioni». (Liber de ferculis di Giambonino da Cremona). Ci aspetteremmo dunque la vittoria della forma arancina, se Sabatini non avesse aggiunto che «la trasformazione in un’altra cosa –in questo caso la frutta in pietanza di riso- dovrebbe far cambiare il genere grammaticale.»
C’è da dire, inoltre, che non ci sarebbero tracce del termine se non prima del 1857 quando “arancinu” compare nel Dizionario siciliano-italiano di Giuseppe Biundi.
«So che a Palermo preferite chiamarla al femminile e allora la facciamo andare bene anche così. L’importante non è come si pronuncia, ma chi lo fa meglio».Peraltro – continua la Iannizzotto- «Nel dialetto siciliano, come registrano tutti i dizionari dialettali, il frutto dell’arancio, è arancio e nell’italiano regionale diventa aranciu… Le due varianti arancio e arancia coesistono con una prevalenza del femminile nell’uso scritto, percepito come più corretto almeno nell’impiego formale.»
Dunque come chiudere l’annosa querelle? L’arguto presidente, per uscire diplomaticamente dall’impasse, avrebbe detto: «So che a Palermo preferite chiamarla al femminile e allora la facciamo andare bene anche così. L’importante non è come si pronuncia, ma chi lo fa meglio».
Fatto è che proprio da qui, dal “chi” fra est ed ovest, dalla geografia, dal campanilismo, da quell’atavica voglia, manco a dirlo, tutta mascula e siciliana di primeggiare, sarebbe scoppiata un’altra questione che –va da sé- di quella linguista fa più nobile blasone. Spulciando e rispulciando sul web, infatti, siamo a venuti a sapere che il 2 agosto del 2014 Lucio Luca, annoiato una volta per tutte, dagli “arancini” rimpianti dal messinese Nibali durante il Tour de France, avrebbe scritto, a nome dei palermitani, un inno alla femminilità arancina, con anatema finale. «Amici catanesi, chiamatele arancine. E’ femmina e palermitana, fatevene una ragione. L’arancino non esiste, l’ha inventato Camilleri. Sicuramente per sfregio». Dunque «ArancinA. Asennò, manciàtivi chìddi del traghetto, e buon acetòne a cuegghié».
Ma fatto ri-è che la notizia non tardò ad arrivare a Catania (figurarsi, c’era ancora l’autostrada ai tempi) e i catanesi, si sa, non restano mai indietro e sono bravi, loro, a sfidare a singolar tenzone. E così che è andata e la tenzone è stata talmente singolare che Mattia Serpotta, etichettato da CTzen come «conoscitore della catanesità», avrebbe sfidato, pochi giorni dopo, il “cugino” palermitano facendone addirittura una questione di «sesso» e di «inferiorità culinaria». Perché, evidentemente, -sostiene- c’è «un modo di essere diversamente siciliani. Non molto lontano da Catania, ad esempio, c’è una città con una forte tendenza a femminilizzare il mondo che li circonda. É per questo, probabilmente, che i cugini di PalermA amano giocare a calcio vestiti con una maglia di color rosella, il colore preferito da Cristiano Malgioglio.» Così, a colpi di cartocciate, meuse e granite, «rapi la poitta, manciti il coinnetto», serie A e serie B, la questione linguistica -e culinario-calcistica- sarebbe, presto fatto, diventata campanilistica.
Ma noi, che ci guardiamo dall’acetone, offriamo a voi solo spunti di riflessione e un augurio: buon arancin… a tutti!
Di Stefania Iannizzotto http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/si-dice-arancino-arancina
Di Lucio Luca http://www.dipalermo.it/2014/08/02/amici-catanesi-chiamatele-arancine/
Di Mattia Serpotta http://catania.meridionews.it/articolo/11691/i-cugini-di-palerma-e-il-sesso-degli-arancini-un-complesso-di-inferiorita-culinaria/
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