Assotir in Sicilia. Gela, il polo industriale più a sud dell’Europa, ha ospitato il convegno nazionale “La Sicilia Hub del Mediterraneo”, organizzato da TransfrigoRoute Italia Assotir, Associazione Italiana Imprese di Trasporto che chiede delle risposte concrete all’Italia e all’Europa. La Sicilia, infatti, mostra un’evidente carenza infrastrutturale. Per avere una visione più chiara riguardo le problematiche che affliggono la categoria degli autotrasportatori, Sicilia&Donna ha intervistato Anna Vita Manigrasso, Presidente nazionale T.I. ASSOTIR.
L’intervista ad Anna Vita Manigrasso
Quali sono le principali tematiche affrontate in occasione del convegno?
“Abbiamo approfondito il tema dell’emergenza che sta vivendo il settore dei trasporti e l’adeguamento delle aziende ai tempi che cambiano; inoltre abbiamo parlato della politica sindacale del momento e del dibattito aperto con il Governo: abbiamo infatti una convocazione fissata per lunedì 30 con il capo di Gabinetto del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Ci auguriamo che vengano accolte le nostre richieste che vanno avanti ormai da troppo tempo.”
Come si sta ponendo l’attuale Governo nei confronti dell’ambito degli autotrasporti e delle infrastrutture?
“Onestamente la nostra categoria è molto insoddisfatta: sono cambiati i vari sottosegretari e nel frattempo le nostre richieste sono rimaste ferme. Non si può più andare avanti così: è per questo che abbiamo proclamato il fermo generale dell’autotrasporto. Chiaramente non si tratta di problemi che affliggono soltanto la Sicilia, ma di disagi seri a livello nazionale. Per fare un esempio, i pagamenti non vengono effettuati entro 30 giorni come previsto dalla direttiva europea. Inoltre, da molto tempo chiediamo al Governo di fare verifiche alla committenza. Le nostre aziende hanno bisogno di maggiore tutela e andrebbe controllata l’intera filiera, non soltanto le ditte di autotrasporto come spesso avviene. Al convegno è presente anche Simona Vicari, sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e Trasporti. Ripongo molto fiducia in lei e nelle sua determinazione. Spero fermamente che non tradisca le mie aspettative, che sono in fondo quelle dell’intera categoria che rappresento.”
Secondo lei, nelle associazioni degli autotrasportatori in questo momento predomina la coesione o la spaccatura?
“È sempre difficile mettere insieme diverse teste e talvolta gli interessi singoli predominano, anche se non riesco a comprenderne il vero motivo. A questo proposito, ho scritto una lettera alle associazioni, esortando i trasportatori all’unione: solo restando uniti, possiamo riuscire ad essere forti e a fare muro.”
La categoria degli autotrasportatori viene spesso etichettata come prettamente maschile. Da presidente donna può smentire questo assunto?
“Smentisco volentieri poiché ci sono anche tante donne che lavorano in questo settore con grande passione e, tra queste, ci sono anche io che, oltre ad essere presidente, sono un’autotrasportatrice a tutti gli effetti. Inoltre, vorrei che venisse data maggiore visibilità a tutte quelle madri, mogli e figlie che restano nell’ombra di questo tessuto economico”.
Articolo e intervista sono di Rosita Cipolla
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