Caso Wind Jet. Pulvirenti arrestato per bancarotta fraudolenta


Ancora guai giudiziari per Antonio Pulvirenti. L’ex patron del Calcio Catania è coinvolto nell’ambito del fascicolo Icaro della Procura di Catania sul fallimento della compagnia aerea Wind Jet, di cui era presidente. L’accusa è di bancarotta fraudolenta. L’imprenditore è stato arrestato dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza.  Analogo provvedimento è stato eseguito nei confronti di Stefano Rantuccio, amministratore delegato della società. Nel corso dell’inchiesta la Procura ha sequestrato fondi per cinque milioni di euro e iscritto nel registro degli indagati 14 persone.

Pare siano infatti emerse gravi irregolarità contabili e patrimoniali nella gestione della società compiute già nel 2015. Si parla di un “buco” che nel tempo avrebbe portato al dissesto di Wind Jet, società ammessa alla procedura di concordato preventivo con un passivo di oltre 238 milioni di euro.

La vicenda della compagnia low cost siciliana è ormai nota: i voli furono sospesi nell’agosto del 2012 per dichiarati problemi finanziari. Rimasero a terra migliaia di passeggeri e centinaia di lavoratori senza stipendio. L’anno dopo fu firmato il concordato che scongiurò il fallimento della compagnia. In quel caso si incassò il 92% di sì dai creditori. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, la Wind Jet avrebbe intrapreso la trattativa svolta con Alitalia nella prima metà del 2012 mentre versava in una grave condizione di dissesto occultata dalle fittizie sopravvalutazioni dei dati di bilancio.

Antonio Pulvirenti era già stato coinvolto nell’inchiesta  denominata “I treni del gol” per presunte gare comprate nel campionato di Serie B per evitare, nel 2015, la retrocessione del Catania.

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