Chi sono i frequentatori dei centri commerciali? La risposta non è semplice come sembra. Se poi ci si chiede perché vengono frequentati, allora la risposta è tutt’altro che scontata. Pare, infatti, che siano diventati non più o non soltanto luoghi dove poter acquistare, ma anche dove potersi svagare e rilassarsi.
Complesso e dettagliato è il primo rapporto di “Statistica e Analisi di Mercato” (Rapporto Sam 2014) sul tema “Centri Commerciali nell’hinterland di Catania: chi, perché, cosa acquista”, presentato questa mattina nei locali del dipartimento di Economia e Impresa (Dei) e che costituisce l’esito finale dell’attività didattica svolta da Salvatore Ingrassia (ordinario di Statistica dell’Università di Catania) nel corso di laurea magistrale in “Direzione aziendale”.
Nel mese di novembre cinquanta studenti del corso di “Statistica per il Business” hanno intervistato 1451 tra clienti e visitatori dei centri Etnapolis (477 interviste), Centro Sicilia (262), I Portali (142), Katané (58), Porte di Catania (512). I dati sono stati successivamente raccolti ed elaborati da due studentesse del corso, Francesca Radicia e Silvia Scudero.
Quel che emerge è che i frequentatori dei centri commerciali della provincia di Catania sono soprattutto lavoratori dipendenti e studenti. In particolare, la distribuzione per età evidenzia la presenza di almeno due principali fasce: una “giovane” (età intorno a 20-30 anni) ed una “matura” (età intorno a 50-55 anni). Chi vi si reca, inoltre, ha una concezione del centro commerciale non solo come luogo per fare acquisti, ma anche come luogo in cui trascorrere momenti di svago e relax.
Quali i punti di forza e di debolezza di queste strutture? Gli intervistati da una parte apprezzano la facilità di parcheggio, l’orario continuato, la pulizia dei locali e la cordialità del personale, dall’altra lamentano la mancanza di collegamenti con i mezzi pubblici, che penalizza chi non dispone di un mezzo proprio. Dal rapporto emergono inoltre alcuni tratti distintivi come la presenza di negozi e marchi di interesse e la possibilità di acquisto per tutte le fasce di reddito e alcuni elementi da potenziare (spazi infanzia, spazi relax, organizzazione di eventi artistici e culturali, reti wifi).
Per quanto riguarda la frequenza di visita, emerge una notevole quota di persone che frequentano più volte al mese i centri commerciali, in particolare circa il 62% ha visitato il centro commerciale fra 1 e 3 volte nel mese precedente l’intervista.
Emerge poi una caratterizzazione fra chi risiede in prossimità dei centri commerciali (fino a 10 km di distanza, interessati maggiormente ad alimenti) e chi risiede più lontano (oltre 10 km di distanza, interessati maggiormente alla categoria “Elettronica-Elettrodomestici-Computer”).
Sulla base dei dati ottenuti, sono stati infine ricavati i profili delle categorie di acquisto in base alla professione: la categoria “Abbigliamento-Intimo-Calzature” è comune a tutti i tipi di cliente e quindi non costituisce elemento di differenziazione. Sulle altre voci, la categoria “Elettronica-Elettrodomestici-Computer” caratterizza maggiormente studenti e lavoratori (dipendenti e autonomi); la categoria “Alimenti” caratterizza maggiormente lavoratori dipendenti, casalinghe e pensionati.
I dati rilevati sono molto ricchi anche dal punto di vista statistico e saranno oggetto di approfonditi studi scientifici in collaborazione con: Università di Napoli “Federico II”, Università di Milano-Bicocca, Università di Padova e Università di Valladolid (Spagna).
“Il progetto ci ha permesso di metterci in gioco sul campo – ha infatti affermato la studentessa Silvia Scudero – e ci ha fatto acquisire competenze specifiche anche sull’uso di software di rilevazione estremamente complessi”.
Scrivi un Commento