Giorno ventisei novembre 2014 alle ore 17:00 presso l’Hotel Villa Romana di Piazza Armerina, si è tenuto l’incontro d’apertura dell’anno sociale 2014-2015 del CIF, Centro Italiano Femminile, presidenza provinciale di Enna.
Sono intervenuti in qualità di relatori: S. Ecc. il vescovo Mons. Rosario Ginsana, vescovo presso la diocesi di Piazza Armerina e la dott.ssa Nuccia Morselli, psicoterapeuta, chiamati a disquisire sul tema: “La fragilità delle relazioni umane come occasione di sviluppo per la persona e la famiglia”.
La presidente provinciale Rosalia Palidda, dopo aver accolto e porto i suoi saluti agli intervenuti, ha pronunciato un discorso introduttivo presentando il CIF nei suoi da poco compiuti settantanni di vita; la sua fondazione risale infatti all’ottobre del 1944 “come collegamento di donne e di associazioni di ispirazione cristiana, per contribuire alla ricostruzione del Paese attraverso la partecipazione democratica, l’impegno di promozione umana e di solidarietà.”
Ha dunque posto il focus sul tema dell’incontro: la fragilità, sottolineando come “ci sia ancora molto da fare in operosità, studio e riflessione per favorirne una consapevole presa di coscienza”.
Prima di lasciare la parola ai relatori ha pronunciato uno slogan da sempre parte della filosofia del CIF: “la donna come agente di cambiamento”.
La dott.ssa Nuccia Morselli dopo essersi brevemente presentata ha chiarito che il suo contributo si sarebbe posto come “riflessione sulla persona umana”, andando oltre l’aspetto meramente scientifico e ponendo l’accento sull’esperienza, sul vissuto che accompagnano il lavorio della coscienza verso il riconoscimento della propria fragilità.
“Di fragilità”, ha detto, “ si parla solitamente al plurale” e si indicano soggetti con disagi come stranieri, bambini deprivati, donne vittime di violenza ponendo così la discussione sul piano sociale. Ciò l’ha sempre irrita notevolmente poiché “ tali soggetti in quanto destinatari di attenzioni e cure diventano altro da noi” quasi dei “ complementi oggetto” .
“Mia intenzione è invece parlare delle fragilità al singolare”, continua la dottoressa, cioè di quelle fragilità che interessano ognuno di noi e che ci pongono innanzi al nostro io. “Mia intenzione è invece parlare delle fragilità al singolare”, continua la dottoressa, cioè di quelle fragilità che interessano ognuno di noi e che ci pongono innanzi al nostro io. Il loro riconoscimento rappresenta per la persona, un’occasione di crescita perché solo dopo aver constatato i propri limiti, ci si può permettere di abbandonare la maschera dietro la quale spesso ci si cela ed accedere ad una esperienza di vita autentica.
L’intervento di S. Ecc. Mons. Rosario Ginsana è cominciato con un interrogativo: “come riconciliarsi con la propria fragilità?” e prosegue: “il credente ascolta due voci quella di Paolo e quella di Gesù tramite la lettura del IV Vangelo”.
L’apostolo Paolo nel salmo novanta e nel salmo trentotto ha riconosciuto il limite a cui è soggetta la vita di ogni persona e ne sottolinea l’importanza poiché il “riconoscerlo, significa muoversi in una realtà circoscritta: nascita – morte”.
Due sono gli aspetti della fragilità individuati da Paolo, innanzitutto quali debolezze “ hanno un posto privilegiato nella crescita della fede” poiché “citando Gregorio Magno: Noi siamo fieno ma con Gesù siamo diventati grano”; in secondo luogo “ non solo vagliano la fede ma generano nel credente consapevolezza realistica di essere accolti da Dio”.
Dando lettura del IV Vangelo cap VI dal vv cinquantatre in poi, Mons. Ginsana dispiega una riflessione sul significato del Verbo fattosi carne interpretando proprio il termine carne con fragilità, le fragilità umane che il Dio uomo nella figura del Cristo ha assunto su di sé e che ci restituisce “indietro nuove, bonificate, quale punto di forza e non più debolezza”.
A conclusione degli interventi dei relatori il nuovo concetto di fragilità, inteso ora come valore, come punto di forza, ha sollevato da parte degli uditori alcune domande alle quali gli oratori hanno prontamente risposto.
Sono le 19:45 circa e l’incontro è giunto al termine, si ringraziano tutti gli intervenuti, in particolare Mons. Bongiovanni, consulente ecclesiastico provinciale e si attenderà l’ora prevista per la cena sociale.
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