Colletta alimentare, una detenuta tra i volontari: “Esperienza significativa”


colletta alimentare

Elena (il nome è di pura invenzione) indossa la pettorina della colletta alimentare e lo fa con malcelato orgoglio. “Ho sempre  aiutato le famiglie che avevano bisogno del pane, facendogli la spesa”. Elena è una volontaria un po’ speciale. Ha scontato circa due degli oltre tre anni che deve passare in stato di detenzione per il reato di truffa. “So di avere sbagliato – dice a testa alta e senza alcuna esitazione – Ma sto pagando con dignità i miei sbagli”.  Nel punto vendita Simply di Mascalucia, la detenuta è rimasta circa due ore per testimoniare che il bene lo si può fare anche in condizioni di vita “non facili” come quella sua.  “La mia presenza qui oggi rientra in un programma più ampio di rieducazione che mi permetterà di poter aiutare gli altri anche quando non sarò più in carcere”. Elena è attualmente detenuta alla casa circondariale di Piazza Lanza che per la prima volta aderisce alla Colletta alimentare. Circa 26 le donne presenti nella struttura catanese, una presenza minima rispetto alla ben più numerosa popolazione carceraria maschile. Ma Elena assicura: “Gli uomini sono molto più miti delle donne e cucinano meglio”.

Elena vive una vita normale, per quanto possibile, sfruttando il suo tempo all’interno della struttura penitenziaria facendo corsi di cucina, taglio e cucito, preghiera, teatro. “Da quando sono stati ultimati i lavori di ristrutturazione dell’ala femminile – racconta – abbiamo la possibilità di spazi più comodi condividendo la stessa cella non più con 4-5 persone. Siamo solo in due”.

Elena è alla sua prima esperienza di volontariato ma, ammette, il clima che si respira le piace. Vien da chiederle se il programma che sta seguendo sia realmente rieducativo. Lei risponde decisa e visibilmente serena: “Sì, lo è”.

Colletta alimentare, i dati sulla povertà

I dati Istat pubblicati a luglio 2015 per il 2014 parlano chiaro: in Italia risultano in condizione di povertà assoluta 4.102.000 individui, di questi 1.866.000 risiedono nel Mezzogiorno, 2.044.000 sono donne, 1.045.000 sono minori, 857.000 hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, 590.000 sono anziani. Dati riproposti proprio dall’Istat all’inizio di questa settimana per sottolineare un colletta alimentaredato né in salita né in discesa rispetto al 2013. Un dato in parte positivo, quindi, anche se non lo è rispetto alla media dell’Unione Europea con la quale ha uno scarto di quattro punti percentuali in più. Stiamo parlando – come pubblicato dall’Ansa il 23 novembre 2015 – “del 28,3% della popolazione, secondo le stime Istat, e del fatto che nel 2014 una persona su 4 in Italia è a rischio povertà o esclusione sociale, che il 19,4% è a rischio povertà, che l’11,6% vive in famiglie gravemente deprivate e che il 12,1% in famiglie a bassa intensità lavorativa”.

La Fondazione Banco Alimentare dà aiuto a più di un milione e mezzo di persone bisognose in Italia – di cui 135.000 sono bambini fino a 5 anni di età – tramite le 8.100 strutture caritative convenzionate in tutta Italia. In Sicilia è il Banco Alimentare della Sicilia onlus a spendersi per chi è seriamente in difficoltà nel procurarsi il cibo per sé e per la sua famiglia e sono 168.143 le persone che vengono assistite nelle sette province (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Siracusa e Ragusa). Di questi 15.939 bambini sotto i 5 anni, 125.607 persone tra i 5 e i 65 anni, 26.597 gli over 65 secondo una classificazione che segue soprattutto il ciclo della dentizione. “Guardano i dati Istat sono felice di constatare – commenta Domenico Messina – che, per la prima volta in questi ultimi due anni, la situazione non è peggiorata, anche se questo non ci lascia tranquilli nella lotta quotidiana a favore dei più bisognosi. Quest’anno in forza dell’appello che ci ha fatto il Papa vorrei sottolineare non soltanto i numeri ma l’importanza della persona umana. Ecco perché la 19° Colletta Alimentare quest’anno mette in primo piano la persona: è l’azione di ogni ognuno di noi che può fare la differenza realizzando quel piccolo miracolo, auspicato anche da Papa Francesco”.

“La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è il momento più importante dell’anno per il Banco – prosegue Messina – sia perché ci consente di aiutare chi ha bisogno sia perché rappresenta il raggiungimento di un appagamento e di una felicità non replicabili. Per rendersene conto basta guardare i visi dei volontari con la pettorina gialla, che stanno nei supermercati, o quelli di chi scarica gli scatoloni, che arrivano nel magazzino anche grazie alla collaborazione dell’Esercito”.

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