Qualità ed eccellenza nel sud-est siciliano, un territorio di settemila chilometri quadrati tra Catania, Siracusa e Ragusa che racchiude millenni di storia, arte e cultura, e centinaia di chiese e palazzi, le cui facciate portano il segno di quello stile tardo barocco, diventato patrimonio dell’Umanità. Un filo conduttore, quello del barocco che unisce storie di famiglie e di aziende che in questo triangolo di terra hanno fatto la loro scommessa d’impresa, raccogliendo una preziosa eredità di chi ha saputo dare un’anima a semplici pietre, come la nera lavica dell’Etna, la giallo-oro degli iblei, la bianca calcarea di Modica e Ragusa, trasformandole nel tratto distintivo di un territorio, ma anche saputo renderle fertili e produttive su cui impiantare viti, mandorli e pistacchi che colorano un paesaggio e, mescolandosi armoniosamente tra loro, danno vita alla migliore cultura enogastronomica siciliana portata in tavola. Una terra che esprime anche ottime materie prime nel campo della zootecnia, a cominciare dal maialino ibleo della storica Chiaramonte Gulfi, il canestrato siciliano o il cosacavaddu degli altipiani Ragusani.
Sono state ottantacinque le imprese del settore turistico ed enogastronomico che hanno partecipato all’ultimo piano formativo” BaroQuE, qualità ed eccellenza” della società catanese Civita, finanziato da Fondimpresa, il più importante fondo interprofessionale costituito da Confindustria Cgil Cisl e Uil, rivolto a 554 dipendenti per 2980 ore di lezioni programmate.
Partendo dalla risorsa che è il barocco, la società catanese di Civita ha messo a punto il piano formativo Baro.Qu.E, dove le desinenze qualità ed eccellenza diventano le parole d’ordine di ogni processo di innovazione cui dovrebbero guardare aziende e imprenditori, utilizzando i nuovi strumenti della comunicazione, della tecnologia, del web marketing e della formazione dei propri dipendenti.
Al piano ha partecipato anche il comune di Noto, la prima amministrazione pubblica coinvolta in un piano formativo. Nel corso della giornata conclusiva che si è svolta a Modica, la capitale del Val di Noto, hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale di Fondimpresa Paola Vitto, il sindaco di Modica Ignazio Abate, il presidente Distretto culturale sud est, Corrado Bonfante, nonché sindaco di Noto, e gli imprenditori Pinuccio La Rosa, proprietario del ristorante a Ragusa Ibla “La Locanda Don Serafino, e tra gli ideatori del progetto Le Soste di Ulisse, Marcella Monaco, responsabile della pasticceria Corsino di Palazzolo Acreide e Franco Ruta, patron della Dolceria Bonajuto di Modica. Solo tre delle ottanta e passa storie di eccellenze raccontate anche nel volume “ Storie di Vita, storie impresa” a cura della società Newooma Giornalismo che ha accompagnato la chiusura del progetto Baroque.
Durante l’incontro ospitato nella sede della Fondazione Grimaldi, si è tenuta la tavola rotonda sul tema della formazione aziendale per lo sviluppo del territorio, a cui hanno partecipato Giuseppe Barone, direttore dipartimento Scienze politiche e Sociali dell’università di Catania, Paolo Loreto, docente organizzazione Reti Turistiche università di Catania, Marco Romano, docente di Imprenditorialità, nuove imprese business planning Università di Catania, Giovanni Catalano, direttore Confindustria Sicilia, Ciro Strazzeri presidente Obr Sicilia, Monica Genovese, segretario regionale Cgil Sicilia.
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