“Un riconoscimento prestigioso che premia l’impegno e il sapere far squadra dei volontari Croce Rossa Italiana Sicilia impegnati in prima linea nell’emergenza immigrati, ecco cosa rappresenta l’Henry Davidson Award consegnatoci a Ginevra il 6 dicembre scorso, durante i lavori dell’Assemblea Generale della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.” A spiegarci il significato di questo premio è il presidente del Comitato Provinciale C.R.I. Catania, Stefano Principato, alla guida del Comitato catanese da gennaio 2013.
Stefano Principato, presidente Croce Rossa Catania
“L’Henry Davidson Award prende il nome del primo presidente della Lega delle Società di Croce Rossa, antenato dell’attuale Federazione. È un premio che, a partire dal 2003 e con cadenza biennale, è conferito alle Società Nazionali o agli individui che hanno contribuito in maniera importante al miglioramento della vita delle persone vulnerabili. Il riconoscimento attribuito quest’anno dalla Federazione riguarda l’opera umanitaria resa dai Soci e Volontari C.R.I. della Sicilia nei confronti delle persone migranti, nei porti, nei centri, nella lotta alle discriminazioni”.
Un’attività quella svolta attualmente dalla C.R.I Sicilia che si è accresciuta in servizi sempre più mirati e rispondenti alle necessità dei migranti, grazie proprio ad alcune iniziative del Comitato provinciale catanese. Continua il presidente Principato “Da 3 anni siamo impegnati in attività al molo, in occasione degli sbarchi, e i volontari Croce Rossa Italiana all’inizio si occupavano esclusivamente di soccorso sanitario supportato da una buona mediazione linguistica e culturale. Ma l’esperienza sul campo ci ha portato a ragionare su cosa si poteva fare di più per meglio accogliere chi arrivava dopo viaggi estenuanti e spesso dolorosi per la perdita dei propri cari durante il viaggio. Al supporto sanitario abbiamo così deciso di affiancare quello psicologico, di offrire un servizio di animazione rivolto ai bambini e di offrire a tutti al momento dello sbarco un mini kit di beni di primissima necessità, alimentari e di conforto, leggermente diversificato se si tratta di uomini, donne o bambini. Tutto questo sotto il nostro emblema di Croce Rossa, diventato ormai un punto di riferimento importante all’interno di tutti i porti interessati dagli sbarchi. Sotto il nostro emblema ma spesso con la collaborazione di altre associazioni di volontariato presenti sul territorio, con le quali vogliamo far rete” Tali iniziative sono tutte autorizzate e supportate da precisi protocolli di intesa con i Ministeri di competenza, le amministrazioni e gli enti coinvolti (vedi Prefettura, Polizia, Asp), nella logica di una buona organizzazione e del rispetto delle competenze di ciascuno. L’ultima iniziativa in termini di avvio ma di grande rilevanza umana, è quella di Restoring Family Links (RFL), che, tramite operazioni piuttosto delicate, permette, già al momento dello sbarco la possibilità di facilitare il ricongiungimento familiare, attraverso una informativa che avvia già al molo il contatto
con un parente in Italia, all’Estero o sulla stessa nave. È proprio il presidente Principato che se ne è occupato in prima persona, e che sottolinea come tale iniziativa sia unica in Italia. “Il modello catanese sarà replicato da tutti gli altri comitati, non solo siciliani, e questo premio servirà sicuramente da incoraggiamento a proseguire su questa strada. Tra l’altro grazie ad un appello d’emergenza, promosso dal Segretario Generale della Federazione Internazionale, dallo scorso maggio, la Croce Rossa di vari Paesi del mondo ha messo a disposizione della Croce Rossa Italiana i fondi per rifornire le postazioni C.R.I. in tutti i porti d’Italia dei kit di accoglienza, sul modello catanese. Di questa cosa non possiamo che andarne fieri”.
Croce rossa italiana, non solo sbarchi
Importante sottolineare comunque, come il comitato catanese non si occupi solo di sbarchi, ma di tanto altro, grazie all’impegno di ben 1000 soci attivi, che rappresentano per il loro presidente una squadra solida di cui andare orgogliosi. Progetti per promuovere l’interculturalità nelle scuole, sportello sociale con antenna di antidiscriminazione, unità di strada per i senza fissa dimora, centro distribuzione per mamma e bambino, vari servizi in neurologia e pediatria, attività nelle case di cura per anziani, servizio ambulanza, soccorso in acqua in accordo con la guardia costiera, attività in piazza e nelle scuole per tutte le campagne giovanili promosse dalla Croce Rossa Italiana. A queste si aggiungono le attività di formazione per tutti sull’uso dei defibrillatori semi automatici, sui rischi al lavoro, e su altri rischi legati alla salute.
“La nostra parola d’ordine è organizzazione e lavoro in rete per un sano volontariato. Da soli si arriva prima ma insieme agli altri si va lontano, ed è per questo che a breve prenderà avvio la nostra ultima iniziativa, che si basa proprio sul far rete con le altre realtà operanti sul territorio a sostegno dei più vulnerabili, specialmente i migranti. Si chiama Safe Point e lo consideriamo un po’ figlio di questo premio appena ricevuto. Grazie alla mappatura che si sta facendo su chi fa cosa per i migranti a Catania e come lo fa, avvieremo una postazione di orientamento per chi non sa a chi rivolgersi. “ Insomma, una realtà dinamica e in continua crescita al servizio del prossimo quella che ci è stata presentata da un presidente che, è evidente, vuole rendere protagonisti tutti i suoi collaboratori.
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