Sono 5 i vincitori della Call for artists Matre Terra e delle rispettive opere che andranno a realizzare il sentiero di land art ispirato alla sacralità della natura. I vincitori, che si aggiudicano 6000 euro e la residenza di 45 giorni, arriveranno sotto l’Etna ad aprile per avviare i loro cantieri artistici collaborando con la cittadinanza.
C’è:
- la geometria verticale che unisce terra e cielo,
- l’opera vivente capace di dialogare con l’antropologia,
- la celebrazione della tradizione dei lavoratori della pietra fino alle vibrazioni sotterranee all’origine della creazione e al totem nero che si erge a guardiano della terra.
Il progetto Matre Terra è ideato e presentato dall’associazione di promozione sociale Chiarìa.
Sostenuto inoltre da Fondazione CDP, ente no-profit del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Lo scopo è la realizzazione di un percorso di Land Art nel territorio del Parco dell’Etna che ai rifiuti andrà a sostituire installazioni artistiche ispirate alla sacralità della natura.
Matre Terra, la giuria
Dopo aver valutato i 58 progetti giunti da tutta Europa, la giuria formata:
- dal mecenate Antonio Presti,
- da Chiara Trifilò, presidente di Chiarìa Aps
- Cristina Costanzo storica dell’arte
ed ancora
- dalla critica d’arte Aurelia Nicolosi
- e dall’antropologa Manuela Casella
ha scelto quindi all’unanimità i 5 artisti che si aggiudicano 6 mila euro e la residenza di 45 giorni nei luoghi destinatari del progetto per la realizzazione del sentiero.
Progetto Matre Terra, i vincitori
Questi i nomi (in ordine alfabetico e non di merito) dei vincitori e delle rispettive opere:
- Ars Ruralis (Simone Mulazzani e Valentina Grossi), ET_Natura;
- Fargo (Emanuel Carfora) Ex Voto Pirriaturi,
- Zeno Franchini, Tremore Armonico;
- Molby (Francesco Lucatelli), Legame;
- Andrea Scarpellini, Il guardiano dell’Etna (per maggiori dettagli: www.chiaria.org/call-for-artists-matre-terra/).
I 5 progetti sono quelli che hanno meglio saputo coniugare l’estetica, il rispetto per il genius loci e la trasmissione del messaggio ispiratore del progetto, ovvero “la sacralità della natura”.
«E’ stato un onore – dice Chiara Trifilò, presidente di Chiarìa e progettista di Matre Terra – viaggiare attraverso le visioni degli artisti e delle artiste che hanno partecipato e li ringraziamo uno ad una per aver dedicato tempo, ingegno e anima all’ideazione di un’opera per Matre Terra. Non è stato semplice scegliere le 5 opere vincitrici e siamo certi che con molti degli artisti il nostro cammino si incrocerà comunque, presto. L’energia che hanno mandato su questi luoghi gravita qui, intatta. Se ne sente tutta la potenza e la forza creatrice. E’ questa la prima opera d’arte compiuta».
I vincitori arriveranno alle pendici dell’Etna nel mese di aprile per avviare i cantieri che, nell’ottica della creazione di un ecosistema culturale che integra arte, tutela dell’ambiente e cittadinanza attiva, coinvolgeranno il territorio e la cittadinanza tra volontari, scuole, ragazzi del circuito di giustizia minorile e minori stranieri non accompagnati. Tutti insieme, tra l’altro, daranno vita a una sesta opera collettiva dentro l’area boschiva di pertinenza di Casa della Capinera: un parco giochi naturale e inclusivo, che sappia raccontare della Grande Madre che tutti e tutte accoglie.
Matre Terra e Chiaria Aps
Il progetto di Chiarìa Aps è uno dei 10 selezionati su ben 342 presentati per il bando Ecosistemi Culturali lanciato da Fondazione CDP a luglio 2023 con l’obiettivo di favorire iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico nei Comuni con meno di 100.000 abitanti.
I partner coinvolti sono:
- Ente Parco dell’Etna,
- comune di Trecastagni,
- Fondazione Trecastagni Patrimonio dell’umanità,
ed ancora
- ICS Ercole Patti di Trecastagni,
- Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni di Catania (ministero di giustizia minorile),
- Consorzio Il Nodo
- e la cooperativa A Casa di Momo.
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