Due studenti messinesi, a bordo di una storica Renault 4 dell’88, sono gli unici Italiani che partecipano al Raid Internazionale umanitario 4L Trophy.
Loro si chiamano Carlo Restuccia e Mario Spinella e costituiscono l’equipaggio Me4africa con cui sfideranno altri coetanei di tutta Europa in un rally di solidarietà che prevede la raccolta di materiale medico, paramedico, sportivo e scolastico da donare ai bambini del Marocco. Oggi, i due giovani della Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo peloritano hanno salutato i loro concittadini alle 13.30, nella Piazza Santa Caterina di Messina, per partire alla volta di Parigi dove il 16 febbraio avrà inizio la gara.
Il 4L Trophy si concluderà a Marrakech 11 giorni dopo (quindi il 26 febbraio) passando attraverso la Spagna, lo Stretto di Gibilterra e il deserto del Marocco: un percorso spettacolare di circa 6mila chilometri. La competizione, proprio in funzione del suo grande valore umanitario, è giunta alla sua XV edizione grazie al sostegno dell’associazione “Enfants du desert” e si ispira alla Parigi Dakar con un’unica variante: i team sono composti solo da studenti a bordo di Renault 4 o del modello accessoriato 4L, “Quatrelle”. Durante le scorse edizioni, sono state reperite circa 280 tonnellate di beni umanitari che hanno portato un’assistenza concreta alla popolazione locale. Solo lo scorso anno, il ricavato degli aiuti è stato di 94 tonnellate, partendo da una fornitura di 10 kg di alimenti non deperibili per ogni vettura, raccolti dalla Croce Rossa Francese.
Per attuare questo progetto i due ventiduenni Restuccia e Spinella hanno formato l’associazione no-profit ME4Africa, iscrivendosi al rally come equipaggio 996.
Sembra trascorso un secolo dalla prima edizione del 1996, un’edizione che ha visto la partecipazione di soli tre equipaggi. Fanno sorridere invece i numeri stratosferici di quest’anno: ben 1375 provenienti da tutta Europa. Fa ancora sorridere la scarsa adesione italiana all’evento e, in genere, la mancanza di cultura nei confronti di “certi” sport.
È sicuramente da lodare l’iniziativa dei due ragazzi messinesi che, oltre ad essere l’unico equipaggio italiano quest’anno tra i 1375, rappresentano il secondo team italiano nella storia del 4L Trophy, dopo il debutto nel 2011 di due studenti di Capiago Intimiano, in provincia di Como.
Il sogno di Restuccia e Spinella ha il patrocinio dell’Università di Messina e della sede messinese di Confindustra ed è supportato da una donazione di mille euro da parte dello stesso Rettore Francesco Tomasello. Enti pubblici e privati si sono mobilitati per fornire altri finanziamenti per quel che riguarda, per esempio, gli sponsor visibili sulla Renault 4.
Manifestazioni di questo tipo hanno costi elevatissimi: solo l’iscrizione alla corsa ammonta a 2900 euro, senza contare la manutenzione della vettura e le spese di viaggio tra benzina e pedaggi. Così, i due giovani intraprendenti hanno ottenuto la cifra necessaria per coprire una parte di queste spese, programmando eventi di beneficenza anche per la raccolta dei beni di soccorso e dei regali per i bimbi.
Le gare che si disputano su ampie distanze e in più giornate si basano sulla resistenza e sull’abilità del pilota di condurre l’auto in mezzo al deserto. Sotto l’aspetto organizzativo, in Marocco, non manca nulla: dall’assistenza tecnica a quella medica.
Ogni tappa designerà il suo vincitore, una volta toccato il checkpoint. Ci sarà quindi una classifica generale, una classifica per gli equipaggi europei non francesi e una classifica dedicata alle ragazze. L’attenzione a queste ultime categorie è dovuto al loro numero esiguo rispetto a quello ben rappresentato dai team francesi. Una statistica che fa riflettere sulla eterna competizione tra Italiani e Francesi, soprattutto in materia di sport.
L’avventura di Restuccia e Spinella comunque farà un po’ sognare Messina, la Sicilia e tutta la Penisola, donando, oltre agli zainetti con tanto di libri e matite, anche un po’ di gioia ai bimbi africani.
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