“La ripetuta mancanza di attenzione del governo ci costringe alla sciopero. Dal 9 al 13 dicembre anche in Sicilia, come nel resto del Paese, gli autotrasportatori aderenti alle maggiori sigle sindacali di categoria, incroceranno le braccia per manifestare la loro rabbia e disperazione. Siamo coscienti che fermare i tir equivale a paralizzare l’economia, non sono siciliana ma italiana, è però impossibile accettare a testa bassa una legge di stabilità che prevede tagli di risorse per il settore senza indicare alcuna soluzione concreta di crescita e sviluppo, o di semplice sostegno. È noto a tutti che le imprese dell’autotrasporto soffrono ormai da anni, gli incentivi governativi su gasolio, autostrade e intermodalità, a male pena permettono alle aziende di sopravvivere, non rappresentano in alcun modo un profitto. La via del dialogo collaborativo, per anni sostenuta con vigore da Fai Conftrasporto, con questo governo purtroppo si è rivelata vana: è arrivato il momento della protesta. Dobbiamo tutelare le nostre aziende e i lavoratori, facendo del nostro meglio per salvarle”. Lo dichiara il presidente della Fai Conftrasporto Sicilia, Giovanni Agrillo.
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