La Sicilia, si sa, è una terra generosa. Come ha già dimostrato in tante occasioni, anche stavolta non è rimasta sorda al richiamo dei bisognosi. I siciliani hanno contribuito attivamente alla raccolta alimentare nazionale organizzata sabato 14 giugno dal Banco Alimentare, in favore dei più poveri che non hanno neppure la possibilità di sfamarsi. La solidarietà dei siciliani si è fatta sentire. Sono stati numerosi sia coloro che hanno indossato lietamente la pettorina gialla dei volontari e sia coloro che hanno donato generosamente parte della loro spesa alimentare. Molti non hanno nascosto le proprie difficoltà, ma riconoscendosi più ricchi di tanti altri, hanno capito l’importanza di una donazione, seppur piccola. Il Banco Alimentare è così riuscito a raccogliere oltre 260 tonnellate di alimenti che saranno un concreto aiuto per i più poveri. Tra le città siciliane, la più generosa è stata Catania che si classifica prima per gli 85,374 chili di alimenti donati, seguita da Messina, Ragusa, Siracusa, Palermo, Trapani, Caltanissetta, Agrigento ed Enna. Il cibo raccolto verrà distribuito nelle 1.050 strutture caritative presenti in tutto il territorio regionale e sarà donato a quanti non arrivano a fine mese, compresi i 35.800 bambini sotto i cinque anni che soffrono la fame ogni giorno.
Nel giorno della Stracolletta, S.E. l’Arcivescovo di Catania, Monsignor Gristina (nella foto) ha acquistato la spesa per i più bisognosi e certo della generosità dei siciliani ha detto: “ È bellissimo sapere che davanti a questa urgenza esiste l’iniziativa della raccolta straordinaria della Colletta. L’iniziativa di oggi darà buoni risultati. È bello entrare in questa logica: emergenza, urgenza, risposta straordinaria e, ciascuno di noi per quello che può fare, generosità straordinaria”. Le sue parole sono state profetiche. “I risultati hanno superato le aspettative- ha dichiarato Domenico Messina direttore del Banco Alimentare della Sicilia onlus- la disponibilità dei volontari e la generosità delle persone ha dato forza a quanto l’Arcivescovo aveva augurato”.
La Stracolletta arriva in un momento di particolare disagio dovuto da una parte alle conseguenze della crisi che provoca l’aumento di nuovi poveri e dall’altra all’arrivo incontrollabile di migranti che, in difficoltà, si rivolgono a parrocchie, strutture caritative e mense per un pasto caldo. Fortunatamente, sono in molti coloro che credono che facendo del bene si fa felici sé stessi e che condividono un bisogno semplice come il cibo, trovando buoni motivi per vivere la vita ogni giorno e donando ad altri la possibilità di poter ricominciare.
Purtroppo la generosità delle persone non basta, ma aiuterà per qualche tempo i più poveri. L’emergenza alimentare ritornerà non appena finiranno le scorte e dunque sarà necessario anche l’aiuto delle Istituzioni che, tra le tante complessità burocratiche, stanno lavorando al Fondo Nazionale e al FEAD (Fondo di aiuti europei agli indigenti).
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